Passione in Viola

La tigre

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view post Posted on 31/3/2009, 23:21
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La tigre è sempre stato il mio animale preferito sin da quando ero bambina, ma non saprei spiegare come sia nata questa affezione, non lo ricordo più; è passato così tanto tempo e ancora oggi mi è rimasta questa simpatia. Negli anni passati ho ricevuto peluche a forma di tigre come regali da parte di congiunti ed amici e ancora adesso li conservo come oggetti cari. La cosa non è finita qui: ho un segnalibro con la tigre, una borsetta tigrata, un pupazzetto di gomma .... insomma, mi piace la tigre *ROAR!*

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La tigre (Panthera tigris Linnaeus, 1758) è un mammifero della famiglia dei felidi. Con un peso che può arrivare fino a 300 kg, la tigre è il più grande dei cosiddetti "grandi felini" che costituiscono il genere Panthera (tigre, leone, giaguaro, leopardo e leopardo delle nevi), ed è l'unico felide moderno a raggiungere le dimensioni dei più grandi felidi preistorici. È un cosiddetto predatore alfa, ovvero si colloca all'apice della catena alimentare, non avendo predatori in natura, a parte l'uomo. Oltre che dalle dimensioni notevoli, è caratterizzata dalla particolare colorazione del mantello striato che serve a "spezzare" otticamente la figura dell'animale; il disegno del mantello varia leggermente da sottospecie a sottospecie. Vi sono tuttavia delle varianti al colore del mantello, principalmente nella sottospecie nominale Panthera tigris tigris (tigre indiana "del Bengala"), la più comune tra queste è quella con strisce nere su sfondo bianco.

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Edited by Hamm - 8/5/2020, 15:03
 
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La-tigre_3
Etimologia, denominazione e semantica

La parola «tigre» deriva dal latino tigris, che trae origine dal greco antico τίγρις, che a sua volta proviene dal persiano e significa «freccia», in riferimento alla velocità dell'animale; tale vocabolo è all'origine anche del nome del fiume Tigri.

Col nome Felis tigris, è stata una delle molte specie descritte per la prima volta nel XVIII secolo da Linneo nella sua opera Systema Naturae.

La denominazione scientifica, Panthera tigris, si presume derivi dal greco pan- («tutti») e theron («bestia»), ma è più probabile un'origine asiatico/orientale, con il significato di «animale giallo» o «bianco-giallo».

In zoologia, il termine «tigre» è stato utilizzato per estensione per definire molte specie di grandi felini maculati o a strisce: ad esempio, i termini «tigre d'America», «tigre della Guyana» e «tigre nera» in passato sono stati utilizzati per indicare il giaguaro (Panthera onca), chiamato ancora in molti paesi del Sudamerica e dell'America centrale «El tigre». «Gatto tigre» è anche un nome alternativo del gatto giaguaro, noto inoltre con il nome scientifico di Leopardus tigrinus.

Molti altri animali hanno un nome composto dalla parola «tigre», dovuta alla caratteristica striatura che li contraddistingue, come lo squalo tigre, la tigre della Tasmania, la zanzara tigre e il serpente tigre.

Anche nel campo dei minerali si riscontra l'utilizzo del nome, come per l'occhio di tigre, una pietra semipreziosa della famiglia dei quarzi.

Il nome viene anche utilizzato in alcune espressioni per indicare una persona aggressiva: ad esempio, si dice che un uomo feroce e spietato sia come una tigre o possa essere «geloso come una tigre». Al contrario, si parla di «tigre di carta» per descrivere qualcosa di spaventoso in apparenza, ma innocuo nella realtà.

fonte: Wikipedia

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Edited by Hamm - 8/5/2020, 16:12
 
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La-tigre_5
Morfologia e anatomia

La tigre è il felino selvatico più grande che esista in natura ed è anche uno dei più grandi predatori terrestri. Le dimensioni della tigre variano notevolmente da una sottospecie all'altra; infatti, una tigre di Sumatra di sesso maschile non pesa più di 140 kg per 2,3 metri di lunghezza, mentre una tigre siberiana può raggiungere i 300 kg per 3,3 metri di lunghezza. Anche l'altezza al garrese della tigre è molto variabile a seconda della sottospecie, da 85 cm a un metro, così come anche la sua lunghezza totale, con la coda, da 2 a 3,7 metri, e il peso, che può variare dai 65 ai 300 kg.

Le orecchie della tigre, arrotondate, hanno la superficie esterna di colore nero con una macchia bianca al centro. Le pupille sono rotonde; il colore dell'iride varia dall'oro al verde, ma a volte può essere anche azzurro. Il naso è di colore rosa, caratterizzato a volte dalla presenza di macchie nere. Le vibrisse (i cosiddetti «baffi») sono molto folte e poste su un muso corto. La fronte è arrotondata. Il collo è coperto da un pelo fitto e una pelle più spessa, soprattutto nei maschi. I canini della tigre sono tra i più lunghi tra tutti i felini e possono raggiungere una lunghezza di circa dieci centimetri. Come in tutti i membri del genere Panthera, l'osso ioide è parzialmente ossificato e permette all'animale di ruggire.

Organi sensoriali

La tigre può fare affidamento su due sensi sviluppatissimi, l'udito e la vista. Gli occhi, che le consentono di osservare anche il più piccolo movimento della preda prescelta, sono strutturati secondo le esigenze di un predatore notturno; grazie alla particolare conformazione dell'occhio, è in condizione di sfruttare i più tenui raggi di luce e di muoversi con disinvoltura nelle tenebre notturne.

La-tigre_6



Edited by Hamm - 8/5/2020, 16:14
 
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La-tigre_7
Origini ed evoluzione

I più antichi resti di un felino simile alla tigre sono quelli della Panthera palaeosinensis, trovati in Cina e a Giava. Questa specie era presente nel primo Pleistocene (circa 2 milioni di anni fa), ed era di dimensioni più piccole rispetto alla tigre moderna.

I più antichi resti fossili di vere e proprie tigri sono datati fra 1,6 e 1,8 milioni di anni fa, trovati a Giava e appartenenti ad una sottospecie, oggi estinta, chiamata tigre di Trinil (P. tigris trinilensis) e visse per circa 1,2 milioni di anni, sempre nel territorio di Giava.

Non è noto con certezza quale sia la regione d'origine della tigre, certamente essa si diffuse durante il Pleistocene in gran parte dell'Asia, inclusa la Beringia (da cui però non transitò nelle Americhe), l'India, Sumatra, Giava e Bali. Fino all'Olocene le tigri furono diffuse anche nel Borneo. Sono state trovate tracce di fossili anche in Giappone e sulle isole del Borneo.

Albero filogenetico

L'Albero filogenetico comprendente la "Panthera tigris" appartenente al genere Panthera

Panthera => Panthera leo - Leone

Panthera => Panthera pardus - Pantera o leopardo

Panthera => Panthera onca - Giaguaro

Panthera => Panthera tigris - Tigre

Panthera => Panthera uncia - Leopardo delle nevi

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Specie estinte

Tre di queste si sono estinte nel XX secolo, la tigre del Caspio, la tigre di Giava e la tigre di Bali, e purtroppo un'altra sottospecie rischia di entrare in questa lista, la tigre della Cina meridionale. Le maggiori cause sono da imputarsi al fatto che la tigre è sempre stata vista come una minaccia per l'uomo, considerandola un animale nocivo da perseguitare. Un caso molto simile è sicuramente quello del lupo, con il quale ha in comune la fama di animale cattivo e feroce.

- La tigre del Caspio (Panthera tigris virgata), (Illiger 1815).
Era diffusa in Anatolia, Caucaso, Kurdistan, Iran, Afghanistan e in gran parte dell'Asia Centrale fino alla Mongolia. Questa sottospecie era tra tutte quella diffusa più ad occidente ed era inoltre una delle più grandi, rivaleggiando per imponenza con la tigre siberiana.
L'ultimo avvistamento in natura avvenne intorno ai primi anni settanta e non esistevano esemplari in cattività.
La sua estinzione è stata attribuita alla caccia diretta contro la tigre e alla caccia verso le sue prede, nonché alla costante distruzione del suo habitat.

- La tigre di Giava (Panthera tigris sondaica), (Temminck 1844).
Era diffusa in Indonesia e più precisamente nell'isola di Giava, caratterizzata da una taglia, per effetto del ridotto areale, più piccola rispetto alle specie continentali, era ampiamente diffusa sino al XIX secolo.
Dichiarata ufficialmente estinta nel 1994 (Gratwicke, 2007).
Le maggiori cause dell'estinzione furono la distruzione del suo habitat naturale, della caccia da parte dell'uomo e del declino del numero delle sue prede (IUCN, 2007). Negli anni settanta erano rimasti pochissimi esemplari all'interno del Parco nazionale di Meru Betiri, ma nel 1980, secondo il WWF e lo IUCN, la popolazione era scesa sotto i 5 esemplari. Nonostante un, ormai tardivo, piano di salvataggio e di conservazione della tigre di Giava, non vi furono più avvistamenti.

- La tigre di Bali (Panthera tigris balica), (Schwarz 1912).
Era diffusa in Indonesia e più precisamente nell'isola di Bali, era la tigre con la taglia più piccola.
Considerata estinta dal 1937.
Le maggiori cause dell'estinzione furono attribuite, dato anche il piccolo e limitato habitat che aveva a disposizione (isola di bali), all'aumento della popolazione umana che comportò una forte deforestazione allo scopo di ottenere nuove superfici coltivabili, oltre che una vera e propria "persecuzione" della tigre, che incuteva timore nelle popolazioni locali. Il 27 settembre del 1937 fu abbattuto l'ultimo esemplare, una femmina.

fonte: Wikipedia

La-tigre_9



Edited by Hamm - 8/5/2020, 16:15
 
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La tigre_13

divisorio

Tra tutti gli animali, l'uomo
è quello che corre maggior pericolo
d'estinzione. Perché
mentre noi ci preoccupiamo di proteggere
i panda e le foche, i panda e le foche
non si preoccupano di proteggere noi,
anzi vivamente sperano
che ci estinguiamo con tutte le nostre
atomiche, pesticidi, defolianti, petroliere
e villaggi vacanze.

S. Benni

divisorio

La tigre_14



Edited by Hamm - 8/5/2020, 16:19
 
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La-tigre_12

divisoriominicuori

Gli animali sono amici così piacevoli:
non fanno domande, non criticano.

G. Eliot

divisoriominicuori

In natura non v'è niente di inutile,
nemmeno l'inutilità stessa.

M. E. de Montaigne

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La-tigre_14

La-tigre_15

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Edited by Hamm - 8/5/2020, 22:06
 
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La-tigre_17
Specie viventi

Tra le sottospecie ancora viventi, si distinguono per essere le più grandi per dimensione, la tigre del Bengala (P. tigris tigris) e la tigre siberiana (P. tigris altaica), i cui esemplari maschi possono raggiungere i 3,5 m di lunghezza totale comprensiva della coda e arrivare a pesare fino a 280 kg (per quanto mediamente il loro peso si assesti su valori inferiori).

La tigre reale del Bengala o indiana (Panthera tigris tigris) (Linneaus 1758).
Sopravvive in poco più di 4000 esemplari ed è di gran lunga la sottospecie più consistente. È caratterizzata dalla possibile colorazione bianca a strisce nere, denominata tigre bianca. Luogo di principale diffusione è l'India, dove trova riparo soprattutto nelle foreste di mangrovie del delta del Gange, in quell'intrico di banchi sabbiosi, isole e isolotti che è conosciuto con il nome di "Sundarbans", ma è presente anche nel Bangladesh, in Birmania e in alcune zone del Nepal. Tra le prede selvatiche preferite vi sono, cervi, cinghiali, gaur e bufali.

La tigre siberiana o tigre dell'Amur (Panthera tigris altaica) (Temminck 1844).
Risulta essere la più grande in stazza tra le sottospecie, caratterizzata da testa massiccia, pelo di un arancione chiaro, molto spesso e lungo, con striature ben distanziate fra loro, di color marrone anziché nero e zampe posteriori robuste e tozze, tutte caratteristiche fisiche frutto dell'adattamento alle rigide temperature del proprio habitat (foresta boreale e foresta temperata). Le prede principali sono l'alce e il cinghiale. A rischio critico di estinzione, non ne sopravvivono più di 300-400 esemplari adulti (IUCN 1996, Siberian Tiger Project, 2005). Nota particolare è la convivenza con il Canis lupus communis sottospecie di lupo grigio che vive nella Russia, con il quale sono in competizione nella caccia delle prede, studi hanno confermato che ove vi è una diminuzione di esemplari di tigre il numero di lupi cresce, mentre nelle zone dove la tigre è reintegrata il numero di lupi diminuisce.

La tigre della Cina meridionale (Panthera tigris amoyensis) (Hilzheimer 1905).
Dotata di un manto liscio con striature nere, corte e larghe molto più distanziate fra loro rispetto alle altre sottospecie, un tempo era comune in tutta la parte orientale del Paese ma oggi è avvistabile soltanto nella provincia dell'Hunan.
La tigre della Cina meridionale viene considerata come la tigre «basale», la sottospecie da cui si sono evolute tutte le altre tigri.
È stata recentemente classificata come una delle 10 specie animali più minacciate del mondo, in quanto il numero dei suoi esemplari allo stato libero è stato valutato in non più di 80 unità, se non addirittura inferiore. Per questo si conosce molto poco della sua biologia e comportamento in natura. Una notizia promettente, per la sopravvivenza di questi esemplari, è arrivata nel 2007, quando l'Amministrazione Forestale della provincia cinese dello Shaanxi, ha confermato l'avvistamento di tigri sulle montagne Qinling, presenza che mancava da più di un ventennio.

La-tigre_18
La tigre indocinese (Panthera tigris corbetti) (Mazák 1968).
La popolazione, poco più di un migliaio di esemplari, attualmente è distribuita prevalentemente in Birmania, Cambogia, Laos, Thailandia e Vietnam. Le tigri indocinesi vivono nelle profondità delle foreste dei terreni collinari e montuosi, la maggior parte delle quali sono situate lungo i confini tra i vari Paesi. In precedenza alcune di queste tigri si trovano nel territorio malese, e in seguito ad uno studio genetico, a partire dal 2004 sono state classificata come una sottospecie di tigre separata (Panthera tigris jacksoni), di conseguenza il numero reale delle tigri indocinese è di molto diminuito rispetto a quello stimato in precedenza.[40] Nel territorio cinese la tigre è praticamente sparita, infatti nel 2009 l'ultimo esemplare conosciuto in Cina è stato ucciso e mangiato dagli abitanti dei villaggi nei dintorni del villaggio di Mengla.

La tigre malese (Panthera tigris jacksoni) (Shu-Jin Luo Et al 2004).
Ultima tra le sottospecie identificate e riconosciute ufficialmente, infatti gli esemplari di questa sottospecie, in passato erano classificati come tigri indocinesi (Panthera tigris corbetti), ma recenti studi genetici (2004) hanno invece chiarito che si tratta di una sottospecie a se stante. Il nome è stato scelto in onore dello zoologo Peter Jackson (ex presidente del Cat Specialist Group della IUCN).

La tigre di Sumatra (Panthera tigris sumatrae) (Pocock 1929).
È caratterizzata dall'essere la più piccola tra tutte le sottospecie ancora esistenti, vive appunto sull'isola indonesiana di Sumatra. La popolazione selvatica è stimata tra i 400 e i 500 animali i quali vivono soprattutto nei parchi nazionali dell'isola. Come per le "cugine" indonesiane ormai estinte, la tigre di Bali e di Giava, il rischio di estinzione è altissimo e classificato come critico.

fonte: Wikipedia

divisorio cuoristella

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divisorio cuoristella



Edited by Hamm - 8/5/2020, 16:32
 
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La-tigre_20

Variazione colore del mantello



Tigri bianche

Le tigri bianche sono conosciute da molto tempo, infatti il primo di questi felini bianchi fu scoperto verso il 1820.

Queste tigri non sono considerate delle vere albine e sono caratterizzate da strisce nere o marroni e occhi azzurri/blu con il naso color rosa. Infatti, questi esemplari, sono affetti da leucismo. Questa variazione di colore è considerata una mutazione causata da un gene recessivo chiamato chinchilla oppure color inhibitor, presente in altri mammiferi, tra i quali i gatti domestici e i conigli.

Questa particolare colorazione è presente solo nella sottospecie Panthera tigris tigris (tigre del Bengala), l'unica ad avere il gene recessivo che può dare il colore bianco. Anche se, nel Como zoo in Minnesota, una coppia di Panthera tigris altaica (tigri siberiane / dell'Amur) fratelli tra loro, ha dato alla luce un cucciolo che presentava una colorazione bianca a strisce nere. Le due tigri, catturate in natura, sono state classificate da alcuni esperti come due esemplari di Panthera tigris altaica, per altri invece come incroci tra tigri di razza del Bengala e Siberiana. Questi esemplari e la loro prole sono stati fatti accoppiare con altre tigri di pura razza Siberiana, dando alla luce cuccioli con la tipica colorazione della tigre, ma anche esemplari di color bianco, tipico delle tigri bianche.

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Tigri bianche senza strisce

Denominate anche (Stripeless / senza strisce) (snow white tigers / tigri neve bianca) derivano da un'ulteriore modifica genetica che ha "rimosso" la maggior parte delle strisce che normalemnte caratterizzano la tigre bianca, rendendo l'animale di un colore somigliante al bianco puro, ciò però non le rende delle vere albine.

I primi avvistamenti di tali esemplari privi di strisce o perlomeno molto poco visibili, sono avvenuti nel 1820 e descritti da scrittori e naturalisti, quali: Georges Cuvier, Richard Lydekker, Hamilton Smith, Edwin Landseer e John George Wood.

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Tigri arancioni

Le tigri "Golden" (Panthera tigris tigris) (chiamata anche Tiger Golden Tabby o strawberry tiger) sono una variazione di colore estremamente rara della tigre del Bengala, causata da un gene recessivo. Attualmente tali tigri si trovano solo in stato di cattività all'interno di Zoo o Riserve Naturali. Come per la tigre bianca, la sua differente colorazione non genera una nuova specie. La colorazione è dovuta al gene "wide band", mentre per la tigre bianca è dovuto al colore inibitore (gene chinchilla albinistic).

Le Tigri Golden tabby hanno pelliccia color oro molto chiaro, gambe di un bianco pallido e strisce di color arancio debole. La loro pelliccia tende ad essere molto più spessa del normale rispetto ad altre tigri.

Come le loro "cugine" tigri bianche, tutte le tigri dorate hanno una parentela principalmente con quelle del Bengala, ma sono geneticamente "incrociate" con i geni della tigre dell'Amur o di altre sottospecie.

Attualmente le tigri Golden, vengono "utilizzate" anche per la riproduzione e perpetrazione della Tigre Bianca, infatti incrociando una tigre gold con una tigre bianca, i cuccioli saranno di tigre bianca. Nel 1970 una coppia di tigri arancioni eterozigoti, di nome Sashi e Ravi, hanno avuto 13 cuccioli (Alipore Zoological Gardens), di cui 3 erano bianchi a strisce nere.

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Tigri blu

La tigre maltese, o tigre blu, è una forma di colorazione non provata della tigre, segnalata in gran parte dalla provincia cinese di Fujian. Si dice che abbiano una pelliccia blu scuro a righe grigie.

Intorno al 1910, Harry Caldwell, un missionario americano e cacciatore, si imbatterono, presumibilmente, in una tigre blu al di fuori Fuzhou. La sua ricerca è raccontata nel suo libro Blue Tiger (1924)[60], e dal suo compagno di caccia Roy Chapman Andrews nel suo Camps & Trails in Cina (1925, capitolo VII).

Diversi autori ne parlano nei loro trattati, ma non è stata ancora provata la trasmissione di questo carattere, cioè non è geneticamente codificato e come tale si ritiene che le tigri di colore blu o nero descritte dagli autori H. R. Caldwell, 1924; J. C. Caldwell, 1954; Pocock, 1929, 1939; Stonor, 1964; in diverse opere, possano essere degli esemplari cromaticamente aberranti.
Nel 1924 l'inglese B. Caldwell descrisse una tigre azzurra, uccisa presso Foukien, in Cina. Questo animale melanico aveva un pelame grigio-azzurro, molto scuro.

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Tigri nere

Come per la Tigre blu non esistono reali prove dell'esistenza di questo tipo di colorazione, anche se è stata parecchie volte segnalata l'esistenza di tigri nere, somiglianti a pantere nere, nella giungla di Travancore.

Vari avvistamenti di tigri nere sono stati dettagliati in "The Wildlife of India" da parte di PE Gee, uno di questi risale nel settembre del 1895, quando pare sia stata avvistata una tigre di color nero, fatta dal colonnello S. Capper, la tigre scomparve nella giungla. La presenza di leopardo nero nel settore e la difficoltà di giudicare accuratamente le sue dimensioni rende questo un rapporto discutibile.

Nel marzo del 2009 in Sri Lanka è stato trovato un felino morto, in una trappola di un bracconiere, somigliante alle descrizioni degli avvistamenti della tigre nera, restano dubbi sul fatto che essa sia realmente una tigre nera o semplicemente che possa trattarsi di una Panthera pardus kotiya dello Sri Lanka.

Un saggio sulle tigri nere è stato presentato da parte dello zoologo Britannico Dr. Karl Shuker nel suo libro "Mystery Cats of the World.

fonte:Wikipedia

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Edited by Hamm - 8/5/2020, 16:59
 
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view post Posted on 15/1/2010, 18:26
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La-tigre_26


Comportamento

molto si sa sulle abitudini della tigre allo stato selvatico. I rari studi fin qui effettuati si riferiscono soprattutto alla sottospecie più comune, quella del Bengala. È comunque noto che questo felino, a differenza del leone, raramente si trova in spazi aperti. Le sue maggiori garanzie di successo nella caccia risiedono, infatti, nella possibilità di inseguire furtivamente la preda per poi tenderle l'agguato nel momento più opportuno. In un territorio privo di alberi il suo sgargiante mantello si staglierebbe in modo troppo evidente, mettendo sull'avviso gli altri animali; esso si confonde invece molto bene con l'ambiente nel folto della giungla o nel sottobosco in prossimità di pozze d'acqua.

Muso della Panthera tigrisLe tigri, animali solitari, sono di norma poco disponibili a dividere il proprio territorio con altri simili. Sono stati osservati, tuttavia, occasionali incontri che non si sono conclusi con una lotta e anche casi di spartizione di una preda. È stato pure osservato che i maschi hanno un più spiccato senso di territorialità: essi tollerano le intrusioni delle femmine assai più di quelle compiute da rappresentanti dello stesso sesso, mentre le femmine sono più predisposte alla condivisione con esponenti di entrambi i sessi.

Le tigri marcano il territorio graffiando gli alberi, spruzzando le piste battute con urina e secrezioni prodotte da ghiandole anali e anche depositando le proprie feci in luoghi ben evidenziati. Questi segnali forniscono informazioni sul detentore del territorio e inoltre mettono sull'avviso i maschi a riguardo di femmine in calore.

Come tutti i predatori, la tigre cerca di risparmiare al massimo le proprie energie per impiegarle nella caccia. Perciò trascorre anche l'80% del tempo riposando o dormendo. Si muove all'alba o, preferibilmente, con le luci del crepuscolo per poi cacciare, se necessario, l'intera notte. Complice l'oscurità, può percorrere grandi distanze camminando lungo i letti dei ruscelli, i sentieri e anche le strade battute dall'uomo. Quando avvista la preda, striscia in avanti tenendo il corpo quasi a livello del suolo per evitare di essere scorta. Le strisce del mantello si rivelano in quei momenti molto utili per confondere la sua immagine con le ombre proiettate dall'erba alta.

fonte: Wikipedia

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Edited by Hamm - 8/5/2020, 17:02
 
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view post Posted on 1/9/2010, 20:28
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Tiger tag

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Sono delle tag che si possono prendere e mettere in firma o nei propri siti, non occorre linkarle a Passione in Viola . Spero che piacciano a chi, come me, predilige le tigri .

La-tigre_28



Edited by Hamm - 8/5/2020, 17:23
 
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view post Posted on 7/4/2011, 21:59
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La-tigre_29
La Tigre Bianca è uno dei quattro simboli delle costellazioni cinesi. Chiamata anche Tigre Bianca dell'Ovest (Cinese:西方白虎, pinyin:xī fāng bái hǔ), ed è nota come Byakko in Giappone, Baekho in Corea e Bạch Hổ in Vietnam. Rappresenta l'occidente e la stagione autunnale.

Le sette dimore della Tigre Bianca

Come per gli altri quattro simboli, anche la Tigre Bianca corrisponde a sette "case" (Xiu), o posizioni, della luna.

- Gambe (Cinese:奎, pinyin:Kui), Andromeda
- Legame (Cinese:婁, pinyin:Lóu), Ariete
- Stomaco (Cinese:胃, pinyin:Wèi), Ariete
- Chioma (Cinese:昴, pinyin:Mǎo), Pleiadi
- Rete (Cinese:畢, pinyin:Bì), Toro
- Becco di tartaruga (Cinese:觜, pinyin:Zī), Orione
- Tre stelle (Cinese:參, pinyin:Shēn), Orione

Origini

Durante la dinastia Han, la popolazione credeva che la tigre fosse il re di tutti gli animali. La leggenda narra che quando una tigre raggiungeva i 500 anni di età la sua coda prendeva una colorazione bianca. In questo modo, la tigre bianca è diventata una specie di creatura mitologica. Si diceva che la tigre bianca sarebbe apparsa solo quando l'imperatore avesse stabilito un regno di virtù assoluta, o se ci fosse stata la pace in tutto il mondo. Il colore bianco per i cinesi nel Wu Xing (cinque elementi) rappresenta anche l'Occidente, così la Tigre Bianca è diventata il mitologico guardiano dell'ovest.

fonte: Wikipedia

La-tigre_30



Edited by Hamm - 8/5/2020, 17:25
 
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La tigre, essendo un felino, mi piace moltissimo e quella bianca ha un suo fascino tutto particolare *W* STUPENDA! Sia come animale che per quello che rappresenta
 
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view post Posted on 18/5/2011, 18:33
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Grazie per il tuo commento, Kaleela, sono contenta che anche tu apprezzi come me la tigre; è un animale che mi ha sempre affascinata sin da bambina. Anche io trovo gradisco le tigri bianche, anche se la mia predilezione va al mantello classico.


La-tigre_31
Rischio d'estinzione e minacce

Nonostante le misure a tutela della conservazione della specie, attualmente tutte le sottospecie di tigre sono da considerarsi in pericolo d'estinzione. Si tratta di un processo in accelerazione a partire dagli ultimi due secoli. Fino alla metà del 1700, gli esemplari di questa specie erano numerosi e si spostavano agevolmente in ogni parte dell'Asia, costituendo i propri territori ovunque vi fosse abbondanza di prede. La loro popolazione complessiva superava la cifra di 100.000 unità, di cui 40.000 erano nelle giungle indiane.

A partire dalla seconda metà del XVIII secolo, la situazione incominciò a cambiare radicalmente. Le armi da fuoco, divenute più efficienti, misero gli esponenti delle classi agiate nella condizione di fare della caccia alla tigre uno sport elitario. Contemporaneamente, l'infittirsi dei rapporti commerciali con l'Europa provocò la forte richiesta sul mercato di legname di pregio, come per esempio il mogano, che cresce nelle foreste indiane.

La caccia indiscriminata alla tigre da parte dell'uomo, dovuta in particolar modo al bracconaggio per il commercio delle pelli, alle credenze della medicina tradizionale cinese e alla paura che l'animale incute per la fama di "mangiatrice di uomini", il tutto aggravato dalla costante riduzione del suo habitat naturale, hanno portato ad una diminuzione drastica del numero di esemplari in natura. Nel 2006 una stima mondiale ha portato in evidenza che gli esemplari in natura si aggirerebbero tra i 3.402 e i 5.140, mentre gli ultimi rilevamenti pongono il numero intorno ai 3.200 esemplari.

da Wikipedia


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La-tigre_32

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Edited by Hamm - 8/5/2020, 17:31
 
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view post Posted on 20/6/2011, 10:50
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Questa immagine in png l'ho realizzata io, utilizzando un'illustrazione di Hiliuyun; può essere prelevata ed utilizzata per i vostri lavori di grafica oppure semplicemente per essere messa nei vostri forum/blog/siti/social. Questo è un mio regalo "tigroso" e spero vi sia gradito.

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Distribuzione sul territorio

Tempo fa, i territori occupati dalla tigre ricoprivano l'intera Asia, dalla Turchia fino alla costa orientale della Russia. Nel XX secolo le tigri sono mano a mano scomparse dalle zone a sud-ovest e in tutta la zona centrale dell'Asia, nonché dalle due isole indonesiane di Giava e Bali (causando la relativa estinzione di due sottospecie) e da vaste aree del Sud-Est e Asia orientale. Ormai le tigri hanno perso il 93% del loro areale.

Attualmente gli stati in cui è presente in natura sono tredici: Bangladesh, Bhutan, Birmania, Cambogia, Cina, India, Indonesia, Laos, Malesia, Nepal, Russia, Thailandia e Vietnam, probabilmente vi sono presenti degli esemplari anche in Corea del Nord, ma non vi sono prove recenti a conferma.

Sanderson et al. nel 2006 ha lavorato alla stesura di una mappa mondiale che ben definisse l'attuale areale della tigre e le eventuali zone in cui l'animale potrebbe vivere e svilupparsi. Queste aree, denominate "Tiger Conservation Landscapes" o più semplicemente con l'acronimo TCL sono definibili come delle aree in cui vi è un habitat tale, da consentire la vita e la conservazione di almeno cinque esemplari di tigre.

Sono state delineate 76 aree TCL , per una superficie totale di 1.184.911 km², di varie dimensioni, dalla più grande in Russia, con i suoi 269.983 km²al alla più piccola da 278 km² in India. Va considerato però che la reale superficie media delle aree è al di sotto dei 10.000 km² (circa 61 TCL). Gli studiosi Rabinowitz, Karanth e Nichols hanno individuato, come aree "migliori", quelle situate nelle zone centrali, in quanto ricche di prede.

Tuttavia, il reale territorio adatto alla sopravvivenza della tigre è inferiore alla superficie totale indicata dai TCL, in quanto la maggior parte di essi contengono zone in cui la tigre non può più vivere, in quanto si trovano al di fuori dei territori delle aree protette e delle riserve naturali.

Bisogna anche segnalare che non è impossibile che l'esistenza delle tigri possa avvenire al di fuori dei TCL, anzi si sono documentati più di 500 casi, però, sempre secondo gli studi effettuati, si tratta di aree considerate troppo piccole per sostenere una popolazione a lungo termine.

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Habitat

La tigre occupa più di duecento diversi tipi di habitat, che possono svariare dalle foreste pluviali tropicali ai boschi di conifere e betulle nell'oriente russo, attraverso le mangrovie della foresta di Sundarbans.

Questo dimostra un'elevata adattabilità, caratterizzata dalla capacità di affrontare una svariata gamma di condizioni climatiche, che comprende zone completamente opposte tra loro, come quelle umide e calde ad aree estremamente rigide e nevose dove le temperature possono essere le più basse -40 gradi Celsius.

Fino al 2008 si credeva che la tigre potesse vivere fino ad un'altezza pari a 3000 metri, ma nel Bhutan, sono stare trovate e fotografate tracce di impronte di tigri che hanno dimostrato che questo predatore possa arrivare ad abitare in territori che si trovano tra i 3700 e i 4300 metri. Nel 2010 alcuni reporter della BBC hanno scoperto, attraverso delle telecamere nascoste, che la tigre del Bengala si può spostare e permanere fino ai 4000 metri di altezza. Le cause di questo "spostamento", ad elevate altitudini, possono essere imputate al riscaldamento globale e alla pressione esercitata da parte dell'uomo, anche se esiste la possibilità che la tigre già naturalmente avesse vissuto a tali altezze ma semplicemente non fosse mai stata osservata finora.

Gli ambienti sopra descritti adatti alla tigre, presentano tre caratteristiche di valore primario:

- abbondanza di fonti d'acqua;

- un'elevata presenza di vegetazione alta che conferisce una buona zona di caccia e un buon riparo;

- La presenza di prede da cacciare per sopravvivere.

Tutti i tipi di foresta costituiscono un buon habitat per la tigre del Bengala. Oltre a quelle di mangrovie, già menzionate, sul delta del Gange, essa popola le umide foreste di alberi sempreverdi dell'Assam, quelle decidue del Nepal e quelle spinose dei Ghati occidentali. Ma il predatore si sente a proprio agio anche nelle giungle ricche di alta vegetazione, nel folto delle distese di bambù, nelle paludi e nelle boscaglie.

In Birmania la tigre predilige le fitte foreste subequatoriali, mentre quelle malesi e indonesiane mostrano un ottimo adattamento alla foresta pluviale. Gli esemplari della sottospecie siberiana si spostano, invece, lungo il bacino dell'Amur preferendo le foreste montane non abitate dall'uomo. Per proteggersi nei periodi più freddi, sviluppano uno strato isolante di grasso sul ventre e sui fianchi.

fonte: Wikipedia

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Edited by Hamm - 8/5/2020, 17:40
 
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view post Posted on 26/7/2011, 15:13
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Dieta

La tigre ha un fabbisogno alimentare di 3-4 tonnellate di carne all'anno. Abitualmente caccia da sola. In casi eccezionali, però - come è già stato rilevato - si sono visti due esemplari cooperare all'abbattimento di una preda molto grande.

Cacciatrice dalla enorme forza, la tigre è in grado di uccidere anche animali grandi quattro o cinque volte la sua taglia, lacerando loro i tendini all'altezza delle ginocchia con le sue zampe anteriori, per renderli impotenti. Successivamente si abbatte sul loro dorso uccidendoli nel modo già descritto. Altrimenti usando la sua forza li getta a terra e li uccide. Sono stati documentati molti casi di tigri che hanno gettato al terreno bufali e gaur sei volte il loro peso.

Dopo averla uccisa, la tigre trascina la carcassa della preda in un luogo isolato, lontano da animali spazzini come avvoltoi e sciacalli, e di preferenza in prossimità dell'acqua. Essa è solita cominciare il pasto dai quarti posteriori squarciando la pelle con gli artigli e i denti affilati e passandovi poi sopra la lingua rasposa. Un adulto di tigre del Bengala può divorare anche 30 kg di carne in una volta sola. In seguito sentirà il bisogno di dissetarsi. Se la preda non è ancora totalmente consumata, il predatore seppellisce i resti sotto un cumulo di foglie e ritorna sul luogo diverse notti di seguito per completare il pasto. Durante questo periodo, non si allontana mai troppo dalla carcassa per difenderla dagli altri animali affamati. La voracissima tigre si nutre di qualsiasi parte della preda, compresi polmoni, reni e altri organi interni; a differenza di altri felini, continua a ripulire la carcassa anche quando la carne, con il passare dei giorni, incomincia a imputridire.

La femmina di tigre, impegnata a portare cibo ai piccoli, li sorveglia durante il pasto e mangia soltanto quando essi sono sazi. Si è calcolato che una madre deve uccidere una volta ogni cinque-sei giorni, raggiungendo una quota annua di 60-70 prede, mentre una femmina priva di cuccioli soltanto una volta ogni otto giorni, non superando il numero annuo di 40-50 uccisioni. I cuccioli imparano a cacciare osservando la madre. La loro iniziazione comincia fin dalle prime settimane, attraverso i modelli di comportamento suggeriti dal gioco.

da Wikipedia

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Edited by Hamm - 8/5/2020, 17:42
 
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