Passione in Viola

La tigre

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view post Posted on 20/1/2012, 14:24
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I cuccioli

Il periodo di gestazione è di circa 93-114 giorni (3-4 mesi) e nella cucciolata normalmente, vengono alla luce circa 2÷4 cuccioli (si è registrato un massimo di sette) con un intervallo delle nascite di circa 10-20 minuti, caratterizzato dal fatto che ad ogni parto, la madre mangia il cordone ombelicale, l'amnios e la placenta. Il peso si aggira intorno al 1 kg ciascuno (750 ÷ 1600 grammi). Una caratteristica dei cuccioli appena nati è la totale cecità e la completa impotenza nel compiere grandi movimenti, di conseguenza non sono in grado di difendersi da soli. Sono infatti le femmine ad occuparsi di loro nei primi giorni di vita, nascondendo la prole al riparo in tane, solitamente create in fitti cespugli e in fessure rocciose. Anche l'allevamento è a totale carico della madre, infatti l'esemplare maschio che dopo l'avvenuto accoppiamento si allontana, generalmente, non assume alcun ruolo nella vita di un cucciolo.

Primi anni di vita

Generalmente all'interno della cucciolata si crea la presenza di un esemplare dominante sui fratelli, che tende solitamente ad essere maschio, ma può essere anche di sesso femminile. Questo cucciolo generalmente domina i suoi fratelli durante la vita passata insieme, come nel gioco e nel momento della nutrizione e tende anche ad essere più attivo, lasciando le cure e la protezione offerte dalla madre prima rispetto agli altri.

I cuccioli vengono allattati dalla madre per il primo mese e oltre di vita, infatti non lascerà toccar loro la carne cacciata per se stessa fino a che non abbiano compiuto i 40 giorni di vita, con uno svezzamento definitivo intorno ai due mesi.

I primi movimenti e attività che i cuccioli svolgono, che consistono nel "gioco" tra di loro e con la madre, avvengono dopo il primo mese.

A 8 settimane dalla nascita, i cuccioli sono pronti a seguire la madre al di fuori della tana che li proteggeva e dalla quale non erano mai usciti. Nonostante questo non si avventurano a "viaggiare" con la madre all'interno del proprio territorio, restando nei pressi della tana pronti a rientrare in caso di pericolo.

I cuccioli raggiungono una vera e propria indipendenza circa dopo i 18 mesi di età, ma nonostante questo non abbandoneranno la madre prima dei 2-2 ½ anni. Le femmine raggiungono la maturità sessuale intorno ai 3-4 anni, mentre i maschi all'incirca verso i 4-5 anni.

da Wikipedia

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Edited by Hamm - 8/5/2020, 17:54
 
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view post Posted on 4/8/2012, 21:26
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I cuccioli



Il periodo di gestazione è di circa 93-114 giorni (3-4 mesi) e nella cucciolata normalmente, vengono alla luce circa 2÷4 cuccioli (si è registrato un massimo di sette) con un intervallo delle nascite di circa 10-20 minuti, caratterizzato dal fatto che ad ogni parto, la madre mangia il cordone ombelicale, l'amnios e la placenta. Il peso si aggira intorno al 1 kg ciascuno (750 ÷ 1600 grammi). Una caratteristica dei cuccioli appena nati è la totale cecità e la completa impotenza nel compiere grandi movimenti, di conseguenza non sono in grado di difendersi da soli. Sono infatti le femmine ad occuparsi di loro nei primi giorni di vita, nascondendo la prole al riparo in tane, solitamente create in fitti cespugli e in fessure rocciose. L'allevamento dei cuccioli è in gran parte sostenuto dalla madre e si è sempre ritenuto che i maschi si disinteressassero della loro prole. Si tratta, in realtà, di una credenza errata. Già nel 1960 George Schaller documentò gruppi famigliari di tigri del Bengala completi di entrambi i genitori. Nel 2012, in India è stato filmato un maschio di tigre che faceva visita alla sua compagna e ai suoi cuccioli sub-adulti e sebbene si sia trattata della prima volta che i ranger della riserva li vedessero insieme, il fatto che i cuccioli lo abbiano riconosciuto subito era segno che il loro padre era venuto più volte a fargli visita fin da quando erano piccoli.[93] Casi di tigri maschio che si prendono cura dei propri figli sono stati filmati più volte, sempre in India. È stato anche osservato come in caso di morte della madre, sia il papà tigre ad assumersi la piena responsabilità dei piccoli. Nel 2015, è stato documentato lo stesso caso anche per una famiglia di tigri siberiane.

Tuttavia, come per gli altri felini, gli esemplari maschi estranei rappresentano un pericolo per le femmine con cuccioli. Una volta spodestato il suo precedente compagno, i maschi di tigre uccidono i cuccioli per rendere la femmina nuovamente ricettiva e potersi accoppiare con lei generando una propria prole, in quanto le tigri femmine sono in grado di tornare "in calore" e fertili entro 5 mesi dal parto se i cuccioli della cucciolata precedente sono andati persi. Anche per questo il tasso di mortalità dei cuccioli di tigre è piuttosto elevato, circa la metà non sopravvive oltre i due anni di vita.

da Wikipedia

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Edited by Hamm - 8/5/2020, 17:58
 
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view post Posted on 24/9/2012, 21:58
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Tecniche di caccia

La tigre è considerata un predatore vero notturno, che agisce solitamente dal tramonto all'alba. Tuttavia può anche cacciare durante il giorno, nelle zone in cui gli esseri umani sono assenti, sono state osservate tramite delle telecamere, azioni di caccia durante le ore diurne.

Per individuare la sua preda utilizza soprattutto la vista e l'udito, mentre il senso dell'olfatto è considerato secondario durante la caccia. Gli obbiettivi preferiti sono solitamente esemplari giovani o vecchi, considerati più deboli rispetto ad esemplari adulti e più facili da uccidere.

Una volta individuata la preda, la tigre, come altri felini utilizza la tattica dell'agguato, prediligendo un avvicinamento furtivo alle spalle per poi attaccare con scatti o balzi. Nonostante la sua grande stazza, le tigri possono raggiungere velocità tra i 49 e i 65 chilometri orari, che possono però essere mantenuti per brevi tratti. Se ne deduce che devono essere relativamente vicine alla loro preda prima di sferrare l'attacco. Questo rende ancora più fondamentale la tecnica di mimetizzazione e avvicinamento silenzioso alla preda. Altra tecnica utilizzabile nel momento di attacco è la sua capacità di saltare in orizzontale con dei balzi mediamente di lunghezza pari a 5 metri, ma che possono arrivare anche a 10 metri. Tuttavia, solo un attacco su venti finisce con la cattura e l'uccisione della preda.

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Se la sua preda è di piccola taglia, solitamente morde alla nuca, provocando la rottura delle vertebre cervicali e del midollo spinale, perforando la trachea, arrivando anche a recidere la vena giugulare o l'arteria carotidea, mentre se è di maggior stazza, preferisce mordere alla gola e soffocarla in quanto il morso alla gola impedisce alla preda di difendersi con corna e/o zoccoli, impedendo loro di alzarsi. Anche se raramente osservato, alcune tigri sono state viste uccidere con delle zampate. Le zampe anteriori sono abbastanza potenti da rompere i crani di un bufalo d'acqua o di un gaur (i più grandi bovini del mondo), e la schiena di un orso labiato.

Il morso della tigre è estremamente potente: esercita una pressione pari a circa 1.050 libbre, quasi il doppio di quello di un leone.

Dopo aver catturato e ucciso, a differenza del leone, tende a spostare la carcassa della sua preda al riparo tra cespugli o nella fitta boscaglia ed eventualmente nasconderla ricoprendola di foglie o altro per tornare successivamente a consumarla.

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Le tigri sono delle predatrici solitarie, esiste però una testimonianza di caccia di gruppo: all'interno del Parco nazionale di Ranthambore in India, vi erano due maschi e tre femmine volte alla preda di un membro del gruppo. Questo tipo di comportamento non però è da considerarsi comune. Tuttavia, un caso analogo si è verificato il 21 ottobre 2014 nel Parco Nazionale del Kaziranga: un gruppo di quattro tigri ha dato la caccia e divorato insieme un elefante ammalato. Jim Corbett assistette anche all'uccisione di un elefante da parte di una coppia di tigri.

La percentuale di successo durante una battuta di caccia varia fra gli individui e gli habitat, ma è da considerarsi comunque bassa, per esempio: nel Parco Nazionale di Ranthambore, solo il 10% delle cacce hanno esito positivo, mentre nei fitti boschi del Parco nazionale di Kanha, la media scende addirittura al 5%.

Durante il 1980, all'interno del Parco nazionale di Ranthambore, una tigre di nome "Genghis" è stata osservata frequentemente cacciare le proprie prede nelle acque di un lago profondo, un modello di comportamento che non era stato precedentemente testimoniato in più di 200 anni di osservazioni. Queste battute di caccia all'interno di un ambiente come l'acqua, inusuale per la tigre, hanno fatto riscontrare risultati straordinari con ben il 20% delle battute di caccia che terminava con la cattura e l'uccisione della preda.

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Durante la caccia, la tigre non caccia animali di stazza superiori ad un gaur per evitare rischi di ferimento. Generalmente la tigre evita gli elefanti asiatici adulti per le loro dimensioni, la loro forza e poiché vivono in gruppi numerosi, limitandosi ad attaccare esemplari giovani che riesce a separare dal resto del branco. Tuttavia, nemmeno gli elefanti adulti possono dirsi completamente al sicuro dalle tigri: nel 14 marzo del 2012, presso il Parco Nazionale di Jim Corbett, si è registrato l'abbattimento di un elefante maschio adulto che è stato poi progressivamente divorato dalla tigre. Analogamente, il 23 settembre 2006, nella riserva di Similipal in India, una tigre maschio ha ucciso sia un cucciolo di elefante che la madre che ha tentato di difenderlo. Il Colonnello Kesri Singh nel suo libro La Tigre di Rajasthan riporta di aver assistito allo scontro tra una tigre e un grosso elefante maschio, dopo che la prima aveva assalito e ucciso un cucciolo di elefante. Lo scontro si protrasse per tre-quattro ore ma, alla fine, la tigre riuscì ad abbattere anche l'adulto. L'evento fu descritto, nel romanzo, come Morte da Mille Artigli Ancora: sempre nel Parco Nazionale di Jim Corbett, un elefante morì per le ferite inflitte da una femmina di tigre, stavolta intenzionata a proteggere i suoi cuccioli. Quando una tigre attacca un elefante, essa sfrutta la sua superiore velocità e agilità per posizionarsi dietro il pachiderma, al riparo della proboscide e delle zanne che potrebbero ucciderla. Con un grande balzo, la tigre si aggrappa alla zona posteriore dell'elefante e, se l'elefante non riesce a scalciarla in tempo, si arrampica fino alla schiena dove infligge profonde ferite all'animale con i suoi morsi e i suoi artigli. Il processo può essere ripetuto più volte, finché l'elefante non cede per la perdita di sangue.

Il rinoceronte indiano, ancorché di stazza inferiore all'elefante, vista la sua pelle molto spessa e dura ed il suo temperamento molto aggressivo, è difficilmente predabile dalla tigre ma può capitare anche il contrario: nel Parco Nazionale del Kaziranga, che ospita la più alta popolazione di rinoceronti indiani, le tigri predano soprattutto i cuccioli ma possono abbattere anche gli adulti occasionalmente. In totale sono stati registrati 20 casi di uccisioni di rinoceronti da parte di tigri. Nella riserva di Dudhwa, sempre in India, si sono verificati invece tre casi di uccisione di rinoceronti adulti da parte di tigri.

È stato documentato un caso di uccisione anche di un coccodrillo marino di considerevoli dimensioni, abbattuto però sulla terraferma.

da Wikipedia

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Edited by Hamm - 8/5/2020, 22:14
 
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view post Posted on 14/2/2014, 22:36
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L'arte di Jason Morgan


Jason Morgan nasce nel 1969 nel Galles ed ha sempre amato gli animali selvaggi; si è specializzato nel ritrarli nelle pose più svariate. Ho scelto per questo topic solo le immagini dedicate alla tigre: sono spettacolari.

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Immagini ©Jason Morgan



Edited by Hamm - 8/5/2020, 22:20
 
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