Il
kimono (着物? letteralmente "cosa da indossare" e quindi "abito") è un indumento tradizionale giapponese, nonché il costume nazionale del Paese del Sol levante.
In origine il termine kimono veniva usato per ogni tipo di abito; in seguito è passato a indicare specificamente l'abito lungo portato ancor oggi da persone di entrambi i sessi e di tutte le età. Il kimono è molto simile agli abiti in uso durante la dinastia cinese Tang. Il kimono è una veste a forma di T, dalle linee dritte, che arriva fino alle caviglie, con colletto e maniche lunghe. Le maniche solitamente sono molto ampie all'altezza dei polsi, fino a mezzo metro. Tradizionalmente le donne nubili indossano kimono con maniche estremamente lunghe che arrivano fin quasi a terra, chiamato
furisode. La veste è avvolta attorno al corpo, sempre con il lembo sinistro sopra quello destro (tranne che ai funerali dove avviene il contrario) e fissato da un'ampia cintura annodata sul retro chiamata
obi.
Molti credono che il kimono sia l'uniforme utilizzata nella pratica delle arti marziali giapponesi, dovuto spesso all'errata credenza diffusa nei film del genere; in realtà si usa il termine keikogi per identificare l'abbigliamento per la pratica delle discipline marziali. Il kimono viene generalmente abbinato a delle calzature tradizionali giapponesi (simili alle infradito): i sandali zōri e i geta con lo yukata e a dei calzini che dividono l'alluce dalle altre dita chiamati tabi. Solitamente quest'ultimi non utilizzati con lo yukata, dove di solito si tengono i piedi scoperti con i soli geta, ma c'è una versione di tabi leggeri ed elastici che può venire utilizzata.
Al giorno d'oggi, al contrario di quello che spesso si crede, il kimono è un capo d'abbigliamento non necessariamente costoso. Normalmente i kimono nuovi, essendo un abito pregiato, possono costare molto, soprattutto se d'autore, ma si riescono a trovare anche a prezzi bassi. Infatti in Giappone si usa ormai spesso acquistare i kimono e alcuni accessori come ad esempio l'obi, nel mercato dell'usato, tramite i vari negozi o siti internet dedicati che offrono una vastissima scelta e dove c'è molta richiesta anche dagli stranieri, siccome il prezzo dei kimono usati scende vertiginosamente, arrivando a costare anche pochissimo e sono tenuti come nuovi.
StoriaLa storia e lo sviluppo del kimono vennero pesantemente influenzati dall'abbigliamento tradizionale cinese del popolo
Han, chiamato
hanfu, grazie alle ambasciate giapponesi presenti in Cina nel IV secolo. Fu comunque nell'VIII secolo che il costume cinese divenne popolare in Giappone. Durante il periodo
Heian (794–1192) il kimono divenne sempre più simile a quello attuale, anche se all'epoca veniva ancora coperto con una sorta di grembiule chiamato
mo. Durante il periodo
Muromachi (1392-1573) il
kosode, un antesisgnano del kimono che però veniva considerato ancora parte della biancheria intima, cominciò ad essere indossato senza la gonna-pantalone
hakama sopra di esso e quindi cominciò anche ad essere fissato al corpo con una cintura apposita, la cintura
obi. Durante il periodo
Edo le maniche iniziarono ad allungarsi, specialmente tra le donne non sposate, e la cintura obi iniziò a diventare più larga, con vari tipi di nodi e allacciature sempre meno semplici. Da allora la forma base del kimono maschile e femminile è rimasta essenzialmente immutata.
Parti del kimonoIl kimono è composto da svariate parti, ognuna con un nome specifico. Per il kimono da donna le parti che vanno a comporre l'indumento sono:
Doura: la fodera esterna.
Eri: il colletto.
Fuki: l'orlo principale.
Furi: la parte della manica sotto al foro del braccio.
Maemigoro: il pannello anteriore principale.
Miyatsukuchi: l'apertura sotto la manica.
Okumi: la parte interna del pannello anteriore principale.
Sode: la manica.
Sodeguchi: l'apertura della manica.
Sodetsuke: il foro del braccio.
Susomawashi: la fodera interna.
Tamoto: drappeggio della manica.
Tomoeri: il sopra il colletto.
Uraeri: il colletto interno.
Ushiromigoro: la sezione principale posteriore.
Il kimono da donnaPer la maggior parte delle donne è impossibile indossare un kimono senza aiuto, dato che il tipico completo da donna consiste di almeno dodici parti separate, da indossare, unire e fissare secondo regole precise. Ancora oggi esistono assistenti professionali che aiutano le donne ad indossare i kimono, specialmente nelle occasioni speciali. Tali assistenti hanno una licenza professionale e, oltre a lavorare spesso presso i saloni di parrucchiere, fanno anche visite a domicilio.
La scelta del kimono da indossare in un'occasione è legata a numerosi simboli e sottili messaggi sociali. La scelta riflette l'età della donna, il suo stato civile e la formalità dell'occasione. In ordine decrescente di formalità si hanno:
Kurotomesode (黒留袖): un kimono nero dipinto solo sotto la cintura; i kurotomesode sono i kimono più formali per le
donne sposate. Sono spesso indossati dalle madri degli sposi ai matrimoni. I kurotomesode hanno solitamente cinque
kamon (stemmi familiari) dipinti su maniche, petto e schiena del kimono.
Furisode (振袖): furisode letteralmente si traduce con "
maniche svolazzanti"; le maniche di un furisode variano in lunghezza tra i 75 e i 105 centimetri (oggigiorno le maniche possono arrivare fino a 114 centimetri, poiché sono proporzionate all'altezza di chi andrà ad indossare l'abito). I furisode sono i kimono più formali per le
donne nubili e generalmente sono completamente decorati. Il "furisode" è un abito indossabile unicamente dalle ragazze nubili e in teoria una ragazza non potrebbe più indossarlo dopo i 25 anni; poiché l'età media delle spose si indirizza sempre più oltre questo limite. I "furisode" sono in gran parte indossati nella cerimonia di passaggio alla maggiore età delle
giovani (
Seijin Shiki) e dalle
parenti non sposate degli sposi nei matrimoni. Si possono distinguere tre tipologie di "furisode", a seconda della lunghezza delle maniche: il
kofurisode (75cm), il
chuburisode (90cm) e l'
ōburisode (105-114cm).
Irotomesode (色留袖): un kimono in tinta unita (escluso il nero), decorato solo sotto la cintura. Appena meno formale del kurotomesode, è indossato da
donne sposate, spesso le parenti più strette degli sposi ai matrimoni. Un irotomesode può recare tre o cinque kamon.
Hōmongi (訪問着): si traduce letteralmente come "
abito da visita". Caratterizzato da decorazioni che si sviluppano oltre le spalle, attraversando le cuciture, lo hōmongi si colloca appena sopra lo tsukesage. Lo hōmongi viene indossato sia da
donne nubili che
sposate, spesso dalle amiche della sposa ai matrimoni. Può essere indossato anche in occasione di feste formali.
Tsukesage (付け下げ): rispetto allo hōmongi ha decorazioni meno estese e generalmente limitate a sotto la cintura e alle maniche; anch'esso può essere indossato sia da
donne sposate che da
donne nubili.
Iromuji (色無地): un kimono in tinta unita (ad esclusione del nero e del bianco/avorio, considerati come non colori e destinati a occasioni specifiche) che può essere indossato sia da
donne sposate che da
donne nubili. Gli iromuji sono generalmente indossati in occasione delle
cerimonie del tè. La seta tinta può produrre figure (rinzu, simile allo jacquard) ma non ha decorazioni di colori diversi.
Komon (小紋): letteralmente
bel motivo, un kimono con un piccolo motivo decorativo ripetuto su tutta la superficie dell'abito. Abbastanza informale, può essere portato per strada o abbinato ad un obi più elegante per una cena al ristorante. Può essere indossato sia da
donne sposate che da
donne nubili.
Edo komon (江戸小紋) è un tipo di komon contraddistinto da piccoli punti disposti in gruppi densi a formare un disegno più ampio sulla superficie dell'abito. La tecnica di tintura dell' Edo komon nacque all'interno della classe sociale dei samurai durante il periodo Edo. Un kimono di questo tipo ha lo stesso grado di formalità di un iromuji e, quando è decorato con un kamon, può essere considerato equivalente ad un tsukesage o a uno hōmongi.
Yukata (浴衣): kimono estremamente informale, sfoderato, generalmente in cotone, lino o canapa. Gli yukata sono indossati in estate in occasioni all'aperto da
uomini e donne di ogni età. Sono inoltre indossati alle terme, dove spesso vengono anche offerti agli ospiti degli stabilimenti termali.
Gli accessori del kimono da donnaHiyoku (ひよく): è un tipo di sotto-kimono, quindi una sorta di sottoveste. Oggigiorno viene indossato soltanto in occasioni formali come matrimoni o eventi sociali importanti.
Hadajuban (肌襦袢): è una sorta di tunica leggera a mezze maniche realizzata in garza di cotone o altri tessuti leggeri (viscosa, cotone liscio, lino ecc), ed è la biancheria intima che si porta sotto al kimono. A volte si può trovare questo capo nella versione a due pezzi composta dalla casacca Hanjuban (半襦袢) e dalla gonna portafoglio Susoyoke (裾除け).
Koshihimo (腰紐): sono dei lacci in garza di cotone o lino che si usano per tenere legato il kimono e l'obi nelle varie fasi di vestizione. Ne esiste anche una versione estiva realizzata con materiali leggeri e traspiranti. Solitamente sono di colore rosa chiaro, bianche o con colori sgargianti.
Nagajuban (長襦袢): è la sottoveste per il kimono che si indossa dopo l'Hadajuban e prima di mettere il kimono. Ha la stessa forma a T come il kimono stesso ed è realizzata in seta, tessuti sintetici, cotone o lana, e i colori in cui si trova più di frequente sono il rosa chiaro o altri colori pastello con piccole fantasie, mentre quelli vintage sono in rosso acceso a tinta unita o con fantasie a colori sgargianti. Per i kimono formali si usano dei Nagajuban tutti bianchi a tinta unita.
Datejime (伊達締め): è una piccola cintura a sciarpa parzialmente rigida indossata sopra al Nagajuban per assicurarlo e tenerlo ben chiuso. A volte se ne indossa una seconda sopra al kimono per lo stesso motivo.
Obi-Ita (帯板): è una sorta di tavola rigida rivestita di tessuto che si indossa prima dell'obi o tra le pieghe di esso dal lato anteriore per mantenerlo bello rigido e liscio senza pieghe e grinze.
Obi (帯): l'equivalente giapponese della fusciacca o della cintura, usata per il kimono o per la yukata. Sono generalmente usati in modi differenti a seconda dell'occasione e i modelli da donna sono generalmente più intricati.
Obimakura (帯枕): è una sorta di cuscinetto leggero con dei lacci che serve per dare sostegno al nodo dell'Obi.
Obiage (帯揚): è una sciarpa in seta leggera che si avvolge sopra all'Obimakura per coprirlo e viene legata attorno alla vita facendovi un nodo al centro per infilarlo poi dentro all'Obi. La sua funzione è puramente estetica.
Obijime (帯締): è una sorta di cordoncino in seta intrecciata che si usa per tenere fermo il nodo dell'Obi e viene legato sopra ad esso attorno alla vita.
Kimono Clip (着物クリップ): sono una sorta di pinze in metallo simili a mollette per la biancheria che si usano come aiuto temporaneo durante le fasi di vestizione del Kimono.
Geta (下駄): sono sandali di legno, calzati da uomini e donne esclusivamente con lo yukata. Un tipo leggermente diverso di geta è usato dalla geisha che prende il nome di Pokkuri o Okobo.
Hakama (袴): è una gonna – divisa o unita – più simile a un paio di pantaloni molto larghi, tradizionalmente indossata dagli uomini, ma oggi anche dalle donne e usata nelle tenute di svariate arti marziali (aikidō, kendō, iaidō e naginata do). Una tipica hakama ha delle pieghe, una koshiita – una parte rigida o imbottita sul fondo schiena – e un himo – lunghe strisce di tessuto avvolte attorno alla vita e attorno a un obi. In funzione della decorazione può essere sia molto formale, sia familiare. Normalmente non è parte dei kimono formali da signora, mentre lo è per quelli da uomo.
Haori (羽織): un soprabito che giunge fino all'anca o alla coscia, che aggiunge ulteriore formalità. Introdotto già tra il XV e il XVI secolo, fu riservato agli uomini fino alla fine del periodo Meiji (1868-1912), quando col cambio delle mode è entrato nell'uso anche per le donne. I modelli da donna tendono ad essere più lunghi.
Haori-himo (羽織紐): una corda per stringere l'haori, decorata con nappine che può essere di varie fogge e colori.
Tabi (足袋): calzini corti con separazione infradito usati con i sandali. I più tradizionali sono bianchi a tinta unita, ma ve ne sono anche di colorati e con fantasie in uso coi kimono più casual e informali.
Zōri (草履): sandali di stoffa, pelle o fibra. Possono essere molto decorati con disegni intrecciati o completamente lisci, usati sia da uomini che da donne. I più formali da uomo sono di fibra intrecciata con lacci bianchi.
Kanzashi (簪): ornamenti per i capelli in forma di fiori di seta, pettini di legno e forcine di giada.
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