| | Tra le piccole cose di casa ho sempre pensato che il cestino da cucito fosse un oggetto indispensabile. Da bambina mi ricordo che di questo oggetto ne esisteva una notevole varietà, sia di stili, forme, materiali che di prezzi, ed era così comune e utile nella vita di tutti i giorni da non poterne fare a meno. Era identificabile per il suo interno rivestito in tessuto, con tasche per i bottoni, le spolette di filo, le forbici, il metro, i ditali e con l'immancabile puntaspilli. C'erano cestini imbottiti in vimini o in paglia , arricchiti di pizzi, fiocchi e fiori di tessuto oppure c'erano quelli economici in plastica con una semplice fodera oppure senza, infine c'erano i grandi cestini di legno, non foderati ma composti da più vani sovrapposti, apribili e muniti di gambe, tanto da farli sembrare mobiletti che sovente venivano posti in bella vista in qualche angolo della casa come pezzo d'arredo. Il cestino del cucito era anche considerato un tipico regalo da fare ad una donna di qualunque età, per Natale o per il compleanno, sempre gradito ed apprezzato qualunque fosse l'occasione. Insomma, era una cosa da mettere nella lista delle idee per un dono di infallibile gradimento ed utilità. Anche io, in tempi immemori, avevo ricevuto il mio bel cestino da cucito in regalo e ne ero stata contenta; all'epoca mi piaceva molto ricamare ed avevo bisogno di un cestino personale metterci dentro tutti i miei fili colorati. Attualmente, invece, sembra che sia diventato un oggetto sorpassato, inutile o addirittura superfluo e trovare un cestino da cucito nei negozi è diventata un'impresa ardua. Alla richiesta specifica del cestino da cucito diciamo che, più semplicemente, ci viene proposto in alternativa una scatola o un cestino rivestito di stoffa, con proprietà multifunzione ma che proprio per questa qualità si tratta di un oggetto di per sé anonimo. Insomma, il cestino da cucito, quello vero e proprio, non esiste più. O io non sono riuscita a trovarlo. Da mesi, il mio vecchio cestino da cucito si è rotto e così volevo sostituirlo con uno nuovo, ma, come ho detto prima, questo oggetto nella sua vera essenza non esiste più sul mercato e così ho dovuto rassegnarmi all'acquisto di un contenitore multiuso. Di plastica Comprendo che il cucito sia un'attività ormai superata, nessuna donna fa più lavori sartoriali perché gli abiti si comprano già confezionati al mercato, supermercato o in negozio e non dà neppure i classici "due punti" per un rammendo. Anche qui, si porta tutto nel negozietto del cinese che lo fa ad un prezzo, per me, esorbitante in rapporto al lavoro da fare. Il ricamo, poi, è cosa da ... nonne. Questo è un mondo moderno e dinamico, in cui le piccole cose sono risolte in maniera diversa, probabilmente più semplice e pratica, però, a me manca il vecchio cestino del cucito, con le tasche e il puntaspilli. Sarà perché io do ancora i classici "due punti" ai calzini bucati di mio marito.
Edited by Hamm - 16/10/2021, 17:43
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