Passione in Viola

Il leone

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view post Posted on 6/11/2018, 10:41
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Il leone (Panthera leo, Linnaeus 1758) è un carnivoro della famiglia dei Felidi. Dopo la tigre, è il più grande dei cinque grandi felini del genere Panthera, con alcuni maschi la cui massa corporea supera i 250 kg. Il suo areale è nel 2011 ridotto quasi esclusivamente all'Africa subsahariana; il continuo impoverimento del suo habitat naturale e il protrarsi della caccia di frodo ai suoi danni ne fanno una specie vulnerabile secondo la IUCN. Questa definizione è giustificata da un declino stimato tra il 30 ed il 50% nella zona africana nei vent'anni precedenti.
Una popolazione di dimensioni assai ridotte sopravvive nel Gir Forest National Park in India, mentre gli esemplari che abitavano il Nordafrica ed il Medio Oriente sono scomparsi da molti secoli. Sino al Pleistocene, circa diecimila anni fa, il leone era il secondo grande mammifero più diffuso dopo l'uomo. A quei tempi si trovavano leoni in gran parte dell'Eurasia e dell'Africa, e addirittura in America del Nord, dallo Yukon al Perù.
In virtù delle dimensioni e delle abitudini, questo felino non può essere allevato al di fuori di aree protette e parchi naturali o zoologici. Celebre l'esempio della leonessa Elsa, restituita all'habitat naturale dopo aver vissuto per alcuni anni con i coniugi Adamson. Anche se le cause del declino dei leoni non sono certe, il degrado dell'habitat e i conflitti con l'uomo ne sembrano le cause predominanti. In natura un leone sopravvive da dieci a quindici anni, mentre in cattività può arrivare a venti. I maschi in particolare, non superano spesso i dieci anni d'età in natura, in seguito agli infortuni derivanti dalle lotte con i rivali per il dominio sul branco.
Tipicamente, i leoni abitano la savana e le praterie, ma possono adattarsi ad aree cespugliose e foreste. In confronto ad altri felini, i leoni sono animali con uno spiccato spirito di socialità. Un branco è formato generalmente da un maschio alfa (o più raramente 2, se fratelli), un gruppo di femmine, imparentate tra loro, con cui, questo (o questi), si accoppia, e la loro prole. I cuccioli maschi, restano all'interno del branco fino alla loro maturazione sessuale, quando vengono scacciati da parte del maschio alfa (il loro padre). I giovani maschi adulti, una volta allontanati dal vecchio branco, possono, per qualche tempo restare insieme formando un piccolo branco di soli maschi (fratelli), finché non decidano di separarsi per formare delle loro famiglie, in genere scacciando un altro maschio da un branco rivale. Le femmine tipicamente cacciano insieme, principalmente ungulati. È un cosiddetto predatore alfa, ovvero si colloca all'apice della catena alimentare, non avendo predatori in natura, a parte l'uomo (ed eccezionalmente il coccodrillo del Nilo), ma ciononostante, può compiere sciacallaggio in caso di estremo bisogno. I leoni non cacciano l'uomo con regolarità, ma alcuni esemplari particolari lo hanno fatto.
Assai facile da distinguere, il maschio di leone ha una criniera caratteristica, e la sua testa è uno dei simboli più sfruttati nella storia dell'umanità. Le prime rappresentazioni furono fatte nel Paleolitico superiore, e troviamo leoni scolpiti o dipinti nelle Grotte di Lascaux e nella Grotta Chauvet. Essi appaiono nella cultura di praticamente ogni civiltà antica che vi abbia avuto a che fare. Li troviamo inoltre in un enorme quantità di sculture, dipinti, bandiere nazionali e regionali, film e libri contemporanei. Furono tenuti in menagerie fin dai tempi dell'Impero romano e sono stati la chiave delle esibizioni degli zoo di tutto il mondo a partire dal XVIII secolo. Diversi zoo mondiali stanno collaborando per salvare la sottospecie asiatica.

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Etimologia

La parola leone, assai simile anche in altre lingue romanze, deriva dal latino leō a sua volta preso in prestito in età arcaica dal greco antico λέων (léōn). La parola ebraica לָבִיא (lavi) potrebbe anch'essa avere una relazione con le precedenti, così come quella in egiziano antico rw. Si tratta di una delle molte specie descritte nel XVIII secolo da Linneo nel suo lavoro Systema Naturae, con il nome di Felis leo. Panthera è dal greco πάνθηρ panthēr, imparentato col sanscrito puṇḍarīka, "tigre".

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Distribuzione e habitat

Agli albori del terzo millennio, la maggior parte dei leoni vive nelle riserve naturali dell'Africa subsahariana. Una popolazione di poche centinaia di leoni asiatici sopravvive inoltre nel Parco nazionale del Sasan-Gir (1412 km2), nello stato dei Gujarat in India. Al fine di proteggere questa minuscola popolazione da epidemie e altri rischi ambientali, è in corso un programma di reintroduzione del leone asiatico anche nel Palpur-Kuno Wildlife Sanctuary, una riserva naturale nel vicino stato del Madhya Pradesh. La popolazione sta fortunatamente aumentando di numero, anche se lentamente.
Il numero complessivo dei leoni in natura negli anni duemila è stimato tra i 16.000 e i 30.000 esemplari. Questi numeri evidenziano un calo drammatico dagli anni novanta, quando la popolazione di leoni veniva calcolata intorno ai 100.000 esemplari. Le popolazioni rimanenti sono spesso isolate geograficamente dalle altre, cosa che aumenta ulteriormente le difficoltà di conservazione della specie.
In tempi relativamente recenti comunque i leoni vivevano in tutta la zona meridionale del continente eurasiatico, dalla Grecia all'India, e sulla maggior parte dell'Africa, eccezion fatta per la zona della foresta pluviale centrale e per il deserto del Sahara. Sembra che abbiano attraversato inoltre la Beringia e colonizzato l'America in tempi passati, dallo Yukon al Perù. Molte delle sottospecie che occupavano questo immenso areale sono tuttavia estinte.

Erodoto riportò che i leoni erano piuttosto comuni in Grecia intorno al 480 a.C. Attaccarono tra l'altro la spedizione di cammelli da carico del re persiano Serse mentre marciavano attraverso il paese. Già nel 300 a.C. comunque Aristotele li considerava animali rari, e si può dire che prima del 100 d.C. erano stati completamente estirpati. Sino al X secolo inoltre una popolazione di leoni asiatici sopravvisse nel Caucaso, rappresentando l'ultimo avamposto della specie in Europa.
La specie fu invece allontanata dalla Palestina prima del Medioevo e dal resto dell'Asia dopo l'importazione di armi da fuoco trasportabili nel XVIII secolo. Tra il tardo XIX secolo e l'inizio del XX, si estinse in tutto il Nordafrica e l'Asia occidentale. Alla fine dell'Ottocento in particolare era scomparsa dalla Turchia e dalla maggior parte dell'India settentrionale, mentre l'ultimo avvistamento di un leone vivo in Iran risale al 1941 (tra Shiraz e Jahrom nella Regione di Fars), benché una carcassa di leonessa sia stata ritrovata presso il fiume Karun (nel Khūzestān) nel 1944. Non vi sono stati più comunque ulteriori avvistamenti di leone.
In generale l'habitat naturale di questi animali è la savana. Al contrario i leoni evitano fitte foreste e giungle, nonché aree desertiche, in quanto povere di selvaggina. In Africa in particolare, li troviamo nella prateria della savana puntellate di alberi di Acacia, che offrono all'animale un efficace riparo quando il sole è alto nel cielo. In India invece l'habitat dei leoni è un misto di savana secca e di boscaglia decidua ancora più arida.

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Descrizione

Il leone è uno dei più grandi predatori terrestri in assoluto ed il più grande in Africa. Fra i felini, è quello più alto al garrese e, in quanto al peso, è secondo solo alla tigre. Il maschio può pesare dai 150 ai 250 kg, mentre la massa corporea delle femmine varia dai 120 ai 182 kg.
Nowell e Jackson hanno riportato masse corporee medie di 181–220 kg per il maschio e di 126-150 kg per le femmine, ed hanno registrato l'abbattimento di un esemplare eccezionale di 272 kg presso il Monte Kenya. L'appartenenza regionale influisce pesantemente sulle dimensioni dei leoni: quelli sudafricani ad esempio tendono a pesare in media il 5% in più rispetto a quelli dell'Africa orientale. Sembra comunque che il record di massa corporea per un leone in libertà appartenga ad un esemplare di ben 313 kg abbattuto nel 1936 presso Hectorspruit nel Transvaal orientale in Sudafrica. Sembra che questo animale fosse un mangiatore di uomini.

La lunghezza del corpo, esclusa la coda, varia da 170 a 250 cm nei maschi e da 140 a 175 cm nelle femmine; l'altezza media al garrese è intorno ai 123 cm per i maschi e 107 cm per le femmine (il massimo è rispettivamente di 126 e 110 cm). Il record di lunghezza succitato appartiene ad un leone dalla criniera nera che è stato abbattuto presso Muccso, nell'Angola meridionale nell'ottobre 1973.
In cattività tuttavia i leoni hanno la possibilità di evitare i pericoli della vita libera ed arrivano a pesare anche 300 kg; un maschio in particolare è riuscito a raggiungere la massa corporea record di 375 kg. Il leone in questione si chiamava Simba e nel 1970, epoca della misurazione, viveva nello zoo di Colchester in Inghilterra.
La coda ha una lunghezza considerevole compresa tra 90 e 105 cm per i maschi e tra 70 e 100 cm per le femmine. Fatto unico per i Felidi, la coda termina con un ciuffo peloso che nasconde una punta ossea di circa 5 cm di lunghezza, la cui funzione non è nota. Assente alla nascita, questa propaggine, spesso dotata di spine e formata dalle ultime ossa della coda saldate assieme, inizia a formarsi dopo i cinque mesi e mezzo d'età ed è completa a sette.

Oltre alla differenza di stazza, il più evidente indizio di dimorfismo sessuale è rappresentato dalla folta criniera, di cui solo i maschi sono dotati. Si tratta degli unici felini che presentano una caratteristica dimorfa così spiccata. Ciò si riflette anche sulle abitudini dell'animale: mentre la femmina è un'attiva cacciatrice, il maschio è impedito nell'attività predatoria dalla presenza dell'ingombrante criniera, che da un lato provoca condizione di surriscaldamento e dall'altro rende problematico il mimetismo.
Gli arti potenti, la formidabile mascella ed i canini di 8 cm gli permettono di abbattere prede di grandi dimensioni. Il teschio è assai simile a quello di una tigre, anche se la parte frontale è più depressa ed appiattita e la parte suborbitale è leggermente più corta. Le aperture nasali sono inoltre più grandi rispetto a quelle della tigre. In ogni caso, vista la grande somiglianza, soltanto la mascella inferiore viene considerata un indicatore affidabile per distinguere le due specie.
Il colore della pelliccia varia sui toni del giallo e del camoscio, sino al rossiccio ed all'ocra, più chiaro nelle parti inferiori del corpo. La criniera varia in colore dal biondo al marrone scuro e generalmente si scurisce con l'età, mentre il ciuffo al termine della coda è invariabilmente nero. I cuccioli nascono con la pelliccia maculata, simile a quella di un leopardo. Anche se al sopraggiungere dell'età adulta le macchie scompaiono, qualche puntino tenue si può spesso osservare sulle zampe e sul ventre, in modo particolare nelle leonesse.

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Alimentazione

I leoni sono carnivori, ed il fabbisogno giornaliero di carne raggiunge i 5 kg tra le femmine adulte ed i 7 kg tra i maschi. Questi animali possono tuttavia mangiare molto di più quando hanno una preda a disposizione. Riescono infatti ad ingoiare fino a 30 kg di carne in un'unica battuta di caccia. Se la preda è troppo grande per divorarla completamente si riposano per qualche ora e ricominciano a mangiare in seguito. Durante le giornate più calde, nel corso di questi momenti di riposo il branco può lasciare uno o due maschi a difendere la preda e ritirarsi in zone più in ombra.
Le prede predilette sono grandi mammiferi, in particolare gnu, impala, zebre, bufali neri e facoceri nella zona africana dell'areale, antilopi azzurre, cinghiali e varie specie di cervo nella parte indiana. Sono molte tuttavia le specie di animale che possono divenire oggetto della caccia di questi felini, a seconda delle necessità. Tra queste ricordiamo ungulati tra i 50 ed i 300 kg come kudu, alcelafi, orici gazzella ed antilopi. In alcune occasioni, possono nutrirsi anche di animali più piccoli come gazzelle di Thomson, springboks, o addirittura lepri ed uccelli. In generale un gruppo di leoni è in grado di abbattere qualsiasi animale, anche se adulto e perfettamente in salute, ma essi tendono ad evitare di attaccare animali troppo grandi, come ad esempio le giraffe adulte, per evitare il rischio di ferirsi durante l'attacco.

I leoni non disdegnano comunque la carne di animali da allevamento: in India ad esempio i bovini domestici rappresentano una parte importante della dieta dei pochi leoni liberi ancora presenti. I re della savana arrivano inoltre ad uccidere i loro competitori come leopardi, ghepardi, iene, licaoni anche se, diversamente da quanto fanno la maggior parte degli altri felini predatori, assai raramente se ne nutrono. Infine, i leoni possono nutrirsi di carogne di animali morti per cause naturali o uccisi da altri predatori, e stanno molto attenti ai movimenti degli avvoltoi, che sono indicatori di animali morti o in gravi difficoltà.

da Wikipedia

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Edited by Hamm - 12/2/2021, 23:43
 
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view post Posted on 12/5/2020, 10:32
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Edited by Hamm - 12/2/2021, 23:45
 
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view post Posted on 14/5/2023, 21:51
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