Passione in Viola

Il cavallo

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view post Posted on 14/11/2018, 09:50
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L'Equus caballus (Linneo 1758), o più semplicemente cavallo domestico, è un mammifero ungulato di grossa taglia. Appartiene al genere Equus, unico della famiglia Equidae. Di antica domesticazione da una sottospecie estinta delle steppe asiatiche, il Tarpan, viene utilizzato come animale da sella, da tiro e da soma. È in grado di rinselvatichirsi e di sopravvivere autonomamente allo stato brado.

Frutto di una lunga e ben conosciuta evoluzione, il cavallo presenta un'elevata specializzazione morfologica e funzionale all'ambiente degli spazi aperti come le praterie, in particolare ha sviluppato una efficace apparato locomotore e un apparato digerente adatto all'alimentazione con erbe dure integrate con modeste quantità di foglie, ramoscelli, cortecce e radici.

I cavalli si dividono in dolicomorfi, mesomorfi e brachimorfi. Il tipo dolicomorfo comprende le "razze leggere da sella" (purosangue inglese, arabo, trottatori, ecc.); il tipo mesomorfo comprende le "razze da sella" (inglese e americana, Quarter Horse, trottatori, ecc.); il tipo brachimorfo comprende le "razze pesanti" (cavalli da tiro, Avelignese, ecc.).

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Macchie e mantelli

È una macchia bianca sul naso chiamata anche infarinatura se comprende tutto il naso. Essa è tipica dei cavalli islandesi.

"Bella faccia" è una macchia bianca che comprende tutto il muso e, spesso, uno o entrambi gli occhi che diventano azzurri.
La testa e il corpo del cavallo possono presentare anche dei remolini ovvero dei punti in cui il pelo cambia direzione e possono essere classificabili in:

"Remolino semplice" che si dirama intorno ad un punto centrale e sembra un piccolo vortice;
"Remolino spigato" è una linea centrale che separa un tratto di peli indirizzato verso l'alto e un tratto verso il basso;
"Remolino sinuoso" è un remolino la cui linea di separazione non è dritta ma a S mandando un ciuffo verso l'alto.
L'occhio, talvolta, può essere circondato da una sclera bianca e viene chiamato, in questo caso, "occhio umano". È tipico della razza americana appaloosa.

I crini di cavallo maschio possono essere usati per gli archetti dei violini.

Il mantello (o manto) è il complesso dei peli che rivestono il corpo del cavallo, proteggendolo dagli agenti atmosferici. Il suo colore e disegno è l'elemento tra i più significativi nella distinzione tra i soggetti, ogni animale, anche se apparentemente sembra dello stesso colore, nel mantello ha caratteristiche e particolarità che servono per il suo riconoscimento. Alcune razze hanno mantelli caratteristici. A volte può risultare difficile determinare l'esatta classificazione di un mantello. Fenotipicamente possiamo suddividere i mantelli in:

Semplici: monocromatici
Composti: a due colori separati; a due colori mescolati; a tre colori mescolati
A due pelami: a componente bianca

I mantelli base sono:

Baio: Il baio presenta crini ed estremità nere e corpo marrone in tutte le sue gradazioni. Il baio, essendo il mantello ancestrale del cavallo (gene Agouti), è il più diffuso.
Morello: È un manto completamente nero che caratterizza alcune razze, come il Frisone e il Murgese; il morello (gene E) è dominante autosomico nei confronti del sauro (gene A).
Sauro: È marrone rossastro o color zenzero. Può variare dal marrone chiaro ai colori più scuri. La coda e la criniera sono dello stesso colore del mantello, o leggermente più chiari o più scuri.

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Alimentazione

Il cavallo è un mammifero erbivoro e migratore. Ciò ha influito nella sua evoluzione con un aspetto esteriore ed una conformazione interiore capace di sfruttare al meglio l'ambiente. Notiamo perciò che l'apparato digerente è strutturato per ricevere piccole ma continue quantità di cibo.

Gli alimenti

L'alimentazione di un cavallo viene stabilita in relazione al peso, all'età, alla razza, al sesso ed la lavoro svolto. Quindi distinguiamo principalmente tre tipi di razione:

- di mantenimento (cavallo a riposo);
- di lavoro semi leggero (mezz'ora al giorno o saltuariamente)
- di lavoro pesante (una o più ore al giorno)
Gli alimenti che concorrono alla nutrizione del cavallo sono:

* Fieno: il migliore è quello maggengo o di primo taglio da prato polifita. Deve avere un colore giallo-verdognolo ed essere privo di muffe e polveri.
* Avena: fra le granaglie è la più appetitosa con maggior potere energetico, pur risultante alquanto eccitante. Anch'essa deve essere asciutta e priva di muffe, polvere e semi estranei.
* Orzo: è più nutriente dell'avena ma meno eccitante. È preferibile somministrarlo schiacciato.
* Crusca: ha scarso potere nutritivo, ma in piccole quantità nei pastoni risulta rinfrescante.
* Erba: per erba si intende quella fresca o al massimo quella appena appassita. Contiene un'elevata percentuale di acqua e quindi per raggiungere il corrispondente del fieno ne va somministrata una quantità maggiore, anche se con molta attenzione dato che può provocare fenomeni di fermentazione e ossificazione delle cartilagini ungueali o problemi di laminite degli zoccoli.

Regole di alimentazione

- Abbeverare sempre prima dei pasti;
- Somministrare sempre nell'ordine: fieno-concentrati;
- Non effettuare repentini cambiamenti di dieta;
- Non somministrare farine o crusche senza averle preventivamente bagnate;
- Affettare sempre carote, barbabietole, mele onde evitare ostruzioni
- Il cavallo non consumi la razione di fieno per terra se scuderizzato in quanto si può abituare al sapore delle profende con conseguenze all'apparato digerente, ma comunque in basso in modo da rispettare la posizione naturale del pascolo e permettergli di non ingerire e respirare la polvere;
- I semi di lino vanno dati sempre ben cotti a causa della loro tossicità;
- Nella stalla si può spargere un po' di sale oppure attaccare sul muro un blocco sempre di sale.

Cause del dimagrimento

Mancanza di cibo totale o parziale dovuta a problemi ai denti, alle zampe, cattiva qualità di cibo
Stress
Diminuzioni stagionali di elementi nutritivi nei foraggi
Convalescenze
Cattivo assorbimento, diarrea cronica
Carenze proteiche
Parassitosi intestinali ed ectoparassiti (Pidocchi, zecche)
Malattie croniche (enfisema)
Malattie al fegato, pancreas, rene, cuore
Gravidanza, allattamento
Tumori
Vecchiaia

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La ferratura

In natura il cavallo compensa la crescita continua della parete esterna dello zoccolo il naturale consumo dell'unghia (semplicemente camminando); questo ciclo di rinnovo dura circa 9 mesi. Per i cavalli domestici l'attività deambulatoria è molto maggiore poiché vengono utilizzati per attività sportive e/o lavorative ed è ulteriormente aggravata dal tipo di terreno (selciato, asfalto, sentieri ghiaiosi...). Per ovviare a ciò si mette un ferro sotto lo zoccolo in modo da prevenirne il consumo. Questo però impone che a cadenza regolare (40 giorni circa) lo zoccolo venga pareggiato, cioè accorciato manualmente da un maniscalco. Se ciò non avvenisse il cavallo si troverebbe con gli zoccoli troppo lunghi che causerebbero problemi alla deambulazione stessa. Ferrare un cavallo è un'operazione seria e delicata che se svolta da mani inesperte potrebbe causare danni irreversibili.

Il Movimento per il cavallo scalzo (noto anche come Barefoot movement) sostiene che la ferratura non sia indispensabile e sottolinea i vantaggi dell'uso del cavallo scalzo. il maniscalco deve venire ogni 40-45 giorni se usato per cavalcare.

da Wikipedia

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view post Posted on 7/3/2022, 17:35
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view post Posted on 25/6/2022, 08:42
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