Passione in Viola

L'asino selvatico africano

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view post Posted on 8/1/2020, 17:04
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L'asino selvatico africano (Equus africanus) è un mammifero perissodattilo appartenente alla famiglia degli Equidi. Si ritiene sia il diretto antenato dell'asino domestico (Equus africanus asinus) e proprio per questo motivo viene attualmente classificato all'interno della stessa specie. Vive nei deserti e in altre regioni aride dell'Africa nord-orientale, in Eritrea, Etiopia e Somalia; in passato occupava un areale molto più vasto che comprendeva anche Sudan, Egitto e Libia. Allo stato selvatico ne rimangono solamente 570 esemplari.

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Descrizione

L'asino selvatico africano misura 2 m di lunghezza, a cui si aggiungono altri 30–50 cm di coda, e 1,25 - 1,45 m d'altezza al garrese. Pesa 230–275 kg. Il mantello, raso e ruvido, varia di tonalità dal grigio chiaro al marroncino ma è sempre bianco sulle regioni inferiori e le zampe. In tutte le sottospecie è presente una sottile striscia scura sul dorso, ma in quella della Nubia, E. a. africanus, così come nella forma domestica, si riscontra anche un'altra striscia che corre lungo le spalle, sì da formare una specie di croce. Le zampe della forma somala, E. a. somalicus, sono marcate da strisce orizzontali nere che ricordano quelle della zebra. Sulla sommità del collo si erge una criniera formata da peli rigidi, diritti e dall'estremità nera. Le orecchie, i cui margini sono anch'essi neri, sono piuttosto grandi. La coda termina con un ciuffetto di peli neri. Gli zoccoli sono relativamente piccoli, avendo all'incirca lo stesso diametro delle zampe.

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Habitat

Gli asini selvatici africani sono ben adattati a vivere in ambienti desertici o semi-desertici. Il loro apparato digerente è molto resistente ed è in grado di sminuzzare anche i vegetali più coriacei. Inoltre possono resistere senz'acqua per lunghi periodi di tempo. Le grandi orecchie, oltre ad essere un eccellente organo dell'udito, giocano un importante ruolo nel raffreddamento corporeo. A causa della scarsità di vegetazione questi Equidi sono costretti a vivere separati gli uni dagli altri (tranne le madri e i piccoli), diversamente da quanto accade nei cavalli selvatici. Emettono un raglio assordante (udibile persino a 3 km di distanza) che permette ai vari esemplari di tenersi in contatto anche nella vasta desolazione del deserto.

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Comportamento

Gli asini selvatici sono in grado di correre molto velocemente, raggiungendo quasi la velocità del cavallo. Tuttavia, diversamente dalla maggior parte degli Ungulati, all'avvicinarsi di un pericolo non fuggono subito via, ma cercano prima di intuire quale sia il vero peso della minaccia. Se attaccati, possono difendersi scalciando violentemente con gli zoccoli sia anteriori che posteriori. Gli asini furono utilizzati per trascinare carri già dall'epoca degli antichi Sumeri, nel 2600 a.C. Nello Stendardo di Ur, risalente al 2000 a.C. circa, sono rappresentati alcuni Equidi che trascinano delle bighe; per lungo tempo si è ritenuto che fossero onagri, ma ora si pensa piuttosto che fossero degli asini domestici veri e propri.

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Alimentazione

La dieta dell'asino selvatico africano consiste di erba, corteccia e foglie. Sebbene sia molto adattato alla vita in ambienti aridi, questo animale dipende dall'acqua per sopravvivere e se non è in grado di ricavarla dai vegetali di cui si nutre deve bere almeno una volta ogni tre giorni. Tuttavia, per vivere, gli bastano anche piccole quantità di liquidi ed alcuni esemplari sono stati visti bere anche acqua salata o salmastra.

da Wikipedia

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