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Il ghepardo

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view post Posted on 12/5/2020, 22:17
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Il ghepardo (Acinonyx jubatus (Schreber 1775)) è un mammifero carnivoro appartenente alla famiglia dei felidi. È l'unica specie vivente del genere Acinonyx.

Un tempo diffuso in gran parte dell'Africa e dell'Asia, questo animale vive in popolazioni poco numerose e frammentate, spesso minacciate dalla pressione demografica della popolazione circostante.

Pur essendo chiaramente un felide, come gatti e leoni, il ghepardo presenta numerosi tratti morfologici e comportamentali peculiari che lo rendono uno dei membri più specializzati della famiglia; queste specializzazioni portarono gli studiosi a classificarlo in una sottofamiglia a sé stante, quella degli Acinonychinae, ma tale collocazione fu oggetto di dibattito, in quanto messa in discussione da indagini a livello molecolare, che a loro volta hanno portato a classificare la sottofamiglia Acinonychinae come sinonimo della sottofamiglia Felinae, facendovi rientrare direttamente anche il ghepardo.

In particolare, i ghepardi hanno alcuni tratti che li rendono simili ai canidi: le lunghe zampe, con estremità strette e cilindriche e unghie solo parzialmente retrattili oppure brevi e compatte e munite di artigli retrattili e affilati, come nella maggior parte degli altri felidi. Zampe del genere sono adatte a uno stile di caccia basato sull'inseguimento di prede veloci e leggere, piuttosto che alla loro sopraffazione fisica. Anche il comportamento parzialmente sociale che possono mostrare questi animali (in particolare i maschi) si discosta dalle abitudini solitarie della maggior parte delle specie di felidi.

La presenza di unghie non retrattili è all'origine del nome scientifico del genere: Acinonyx, infatti, deriva dalla combinazione delle parole greche antiche ἀκίνητος (akínētos), dal significato di "immobile", e ὄνυξ (ónyx), "artiglio". Il nome scientifico della specie, jubatus, deriva invece dal latino e significa "portatore di criniera", in riferimento al pelo che si presenta più lungo e folto a livello del collo e del dorso: questa caratteristica risulta particolarmente evidente nei cuccioli e negli esemplari giovani di ghepardo.

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Questo animale è noto per la sua velocità, che tuttavia è in grado di mantenere solo per brevi distanze. Sino agli anni 2000, sulla base di misurazioni degli anni 1950, si credeva che la velocità dell'animale oscillasse tra i 110 e i 120 km/h. Misurazioni del 2013, effettuate con tecnologia più sofisticata utilizzando collari satellitari con uno scarto di mezzo metro, hanno registrato su oltre 370 ghepardi selvatici presi in esame che la velocità massima raggiunta è di 93 km/h, mettendo pertanto in dubbio il record cronometrato di velocità di 115,2 km/h, registrato con tecnologie del 1959. La velocità è simile a quella di alcune delle sue prede, come l'antilocapra, che si attesta invece sugli 88,5 Km/h, e lo springbok, a 88 km/h.

Il ghepardo, un tempo diffuso in un areale vastissimo che ricopriva gran parte del continente africano e buona parte di quello asiatico, ha subito una drastica riduzione numerica nel corso del XIX secolo, accompagnata (e per certi versi favorita) da una riduzione del proprio spazio vitale a causa della caccia e della distruzione dell'habitat. Oggi il ghepardo sopravvive solo in aree protette o poco antropizzate: se a ciò si aggiungono la naturale rarità di questi animali e i problemi riproduttivi legati alla scarsa variabilità genetica, il futuro per la specie si prospetta abbastanza incerto.

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Comportamento

Fatto molto insolito per dei felidi e per dei carnivori in generale, i ghepardi sono animali principalmente diurni: sebbene evitino di muoversi durante le ore più calde della giornata, essi sono attivi principalmente alle prime ore del mattino o nel tardo pomeriggio, quando il sole è ancora alto nel cielo. Se al tramonto si trovano ancora in aperta savana, i ghepardi cominciano a dare segni di nervosismo, poiché aumentano le possibilità di imbattersi in iene o leoni, i quali sono attivi principalmente di notte.

Durante le ore centrali della giornata, oppure nei periodi d'inattività fra una battuta di caccia e l'altra, i ghepardi cercano delle zone ombreggiate (ad esempio dei cespugli o dei termitai) dove stendersi o sedersi per riposarsi. Il loro manto mimetico conferisce loro protezione, in quanto li nasconde agli occhi dei predatori: tuttavia, essi restano comunque sempre vigili, alzando di tanto in tanto la testa per osservare i dintorni.

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Alimentazione

Si tratta di animali carnivori, che sono soliti cacciare in solitudine e si nutrono principalmente di prede di dimensioni medio-piccole (al di sotto dei 40 kg di peso), concentrandosi generalmente su una o due specie, differenti a seconda della zona in cui l'animale vive.

Ad esempio, i ghepardi centrafricani predano principalmente gazzelle di Thomson, quelli sudafricani si nutrono di antilopi saltanti e impala, le popolazioni indiane predavano soprattutto l'antilope cervicapra, mentre quelle dell'Asia Centrale si concentravano principalmente sulla saiga e la gazzella persiana, mentre attualmente la preda più frequente è l'urial.

I ghepardi possono predare anche giovani esemplari di zebre, alcelafi e gnu, oppure, sebbene meno frequentemente, facoceri e sciacalli. Le femmine gravide e gli individui giovani e anziani, impossibilitati a catturare prede troppo veloci, ripiegano invece su lepri, otarde, faraone e perfino struzzi.

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Distribuzione e habitat

Agli inizi del XIX secolo il ghepardo era diffuso in gran parte dell'Africa, in Medio Oriente, in Asia centrale e in gran parte del Subcontinente indiano. Attualmente, invece, esso sopravvive con popolazioni isolate nell'Africa subsahariana e in una piccola zona dell'Iran: si pensa che alcuni esemplari vivano ancora in India e Pakistan, ipotesi questa supportata dal ritrovamento di un esemplare senza vita nella provincia del Belucistan.

Il ghepardo è un abitatore degli spazi aperti: predilige le zone aperte e pianeggianti, con clima semidesertico e una buona copertura erbosa, possibilmente con presenza sparsa di punti sopraelevati (come rocce, tronchi o termitai) dai quali tenere d'occhio i dintorni. Lo si trova però in una varietà di habitat, come i deserti, la steppa, la boscaglia rada, fino alle zone sassose e ghiaiose ai piedi delle montagne, mentre è invece del tutto assente dalle zone umide o ricoperte da foresta fitta, in quanto l'eccessiva vegetazione ne intralcerebbe la corsa. Le femmine, tuttavia, necessitano di zone cespugliose o alberate dove potersi appartare durante il parto e l'allevamento della prole. Tali zone, qualora presenti, vengono utilizzate anche dai maschi e dalle femmine non gravide per riposarsi all'ombra, ad esempio dopo una battuta di caccia.

da Wikipedia

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view post Posted on 10/6/2023, 15:20
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