Passione in Viola

Ocelot

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view post Posted on 30/5/2021, 10:36
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L'ocelotto o ocellotto o ocelot o ozelot (Leopardus pardalis Linnaeus, 1758), noto anche come gattopardo o lupo cerviero per il suo verso simile ad un ululato, è un felino selvatico molto comune presente in Sudamerica, Centroamerica e Messico. Il suo areale si spinge fino al Texas a nord e all'isola caraibica di Trinidad a est. A nord del Messico, l'ocelot si incontra regolarmente solo nell'estremità meridionale del Texas, sebbene siano stati registrati rari avvistamenti anche nelle zone meridionali dell'Arizona.

L'ocelot è simile nell'aspetto a un gatto domestico. La sua pelliccia ricorda quella di un leopardo nebuloso o di un giaguaro e in passato era considerata di particolare pregio. Di conseguenza, centinaia di migliaia di ocelot vennero uccisi per questo motivo. Tra il 1972 e il 1996 la specie venne classificata sulla Lista Rossa della IUCN tra le specie in pericolo vulnerabili; successivamente è stata inclusa tra quelle a rischio minimo.

Il nome ocelot deriva dalla parola nahuatl ocelotl, con la quale, però, veniva indicato più spesso il giaguaro (Panthera onca) che questo felino. La parola nahuatl per indicare l'ocelot è tlacoocelotl, traducibile letteralmente come "mezzo giaguaro"

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Tassonomia

L'ocelot appartiene al genere Leopardus (nome scientifico al quale non fa capo la specie nota in italiano come leopardo), genere che, a seconda degli autori, raggruppa da sette a nove specie; i suoi parenti più stretti sono il gatto tigre od oncilla (L. tigrinus) e il margay (L. wiedii). In cattività è stato fatto incrociare con successo con margay, gatti tigre, gatti di Geoffroy, kodkod e addirittura con puma, dando vita a ibridi, ma molto probabilmente in natura non si incrocia con nessuna di queste specie.

Un po' come per tutta la classificazione dei felini, anche la tassonomia del genere Leopardus non è stata ancora compresa del tutto. In passato, per aggirare il problema, tutti i piccoli felini venivano raggruppati in un unico genere, Felis; molti testi indicano ancora come nome scientifico dell'ocelot Felis pardalis.

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Descrizione

Il colore di base della morbida pelliccia varia nella parte superiore dal grigio al bruno-giallastro fino all'arancione, a seconda dell'habitat: gli esemplari stanziati nelle foreste pluviali presentano tonalità virate più verso l'arancio o l'ocra, mentre quelli originari delle regioni aride sono di solito di colore grigio. La parte inferiore è sempre più chiara, solitamente di colore bianco. La pelliccia è ricoperta da una serie di macchie nere poste ad anello, o a rosetta, disposte in file longitudinali. L'interno delle rosette è un po' più scuro del colore di fondo del mantello. Su collo e spalle sono presenti delle strisce, mentre le zampe sono ricoperte da piccole macchie nere. Anche sulla coda vi sono delle macchie, disposte quasi a formare degli anelli attorno a essa. Lungo la faccia corrono due strisce longitudinali nere attorno agli occhi e al naso; sul dorso delle orecchie il pelo è più chiaro e vi spicca, come in altri felini, una macchia bianca. La disposizione delle macchie varia da un esemplare all'altro, e spesso addirittura da un fianco all'altro dello stesso animale.

L'ocelot misura 65–100 cm di lunghezza, ai quali vanno aggiunti altri 30–45 cm di coda. Negli esemplari adulti il peso varia dagli 8,5 ai 15,8 kg ed i maschi sono leggermente più grandi delle femmine.

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Distribuzione e habitat

L'ocelot, originario del continente americano, occupa un areale esteso dagli Stati Uniti meridionali all'Argentina settentrionale. È presente anche a Trinidad, ma manca su tutte le altre isole delle Indie Occidentali. Negli Stati Uniti, in passato, esso era largamente diffuso dall'Arizona alla Louisiana, e resti fossili ritrovati in Florida lasciano supporre che in epoca preistorica fosse presente anche in tutto il Sud-est del Paese. Negli Stati Uniti, l'ocelot vive unicamente nell'estremità meridionale del Texas, ove è presente una piccolissima popolazione di circa 100 esemplari. Nel Centro e Sudamerica esso è più numeroso, sebbene anche in tali zone il suo areale sia divenuto molto ristretto e frammentato a causa della deforestazione e dell'avanzata degli insediamenti urbani; le popolazioni più numerose si trovano nel bacino amazzonico.

Gli ocelot occupano vari habitat, comprese foreste tropicali, paludi di mangrovie e foreste secche di montagna fino a 1200 m di altitudine. Più raramente, si spingono anche nelle savane arbustive. In genere, cercano sempre di evitare le aree aperte, dal momento che le loro tecniche predatorie, basate sull'agguato, necessitano di una folta vegetazione per avere maggior successo.

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Territorio

Gli ocelot sono generalmente animali solitari e notturni. Nelle giornate nuvolose o quando le temperature sono più fredde, possono talvolta andare in cerca di cibo anche durante il giorno, ma quasi sempre trascorrono le ore diurne dormendo in luoghi riparati, come cavità degli alberi e fitti cespugli, o sui rami. Nel proprio territorio ciascun animale possiede di solito vari luoghi ove riposare e raramente utilizza lo stesso posto per due giorni consecutivi. Sebbene la maggior parte dei felini delle dimensioni dell'ocelot siano ottimi arrampicatori, esso caccia soprattutto al suolo. Se necessario, è in grado di nuotare anche piuttosto bene.

Le dimensioni dei territori sono variabili e dipendono, tra le altre cose, dal sesso e dal tipo di habitat: quelli dei maschi sono solitamente più grandi di quelli delle femmine e quelli situati in regioni ricche di prede sono meno estesi. La loro estensione varia dai 2 ai 31 km², ma gli animali generalmente ne occupano sempre l'area centrale, più piccola, di 2–10 km².

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Alimentazione

Gli ocelot vanno a caccia di notte, spostandosi talvolta per vari chilometri all'interno dei propri territori. La loro dieta è composta prevalentemente da vertebrati, soprattutto da animali che non superano il chilogrammo. Tra i mammiferi le prede preferite sono roditori, come ratti spinosi, topi del Nuovo Mondo e porcospini, opossum e silvilaghi, ma talvolta gli ocelot catturano anche animali più grandi, come coati, aluatte, bradipi, tamandua e mazama. Sul loro menù compaiono inoltre uccelli (come hocco e tinami), rettili (come iguane, tartarughe e serpenti), anfibi e pesci. In quantità inferiori, mangiano anche invertebrati, come granchi e insetti vari.

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Nemici

L'aspettativa di vita allo stato selvatico è stimata sui dieci anni, ma in cattività gli ocelot possono raggiungere anche vent'anni. Tra i loro nemici naturali ricordiamo boa, puma, giaguari e arpie.

La più grande minaccia per l'ocelot, tuttavia, è costituita dall'uomo. Oltre alla caccia e alla distruzione dell'habitat, gli incidenti stradali, nelle regioni più densamente popolate, stanno divenendo sempre più una delle principali cause di mortalità per questo animale.

da Wikipedia

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